La febbre del 3D non risparmia nessuno. Nemmeno il rocker Luciano Ligabue, che dal 7 dicembre sbarcherà al cinema come protagonista del documentario Ligabue Campovolo – Il film 3D, distribuito da Medusa in 300 sale. “Ho sempre detto che l’esperienza di un concerto la si vive – dichiara il cantante – non la si racconta. La tecnologia in 3D, però, è la cosa che più si avvicina a farla rivivere”. Insomma, c’è sempre tempo per cambiare idea. E del resto il Liga il cinema l’ha sempre bazzicato, anche come regista nei casi più o meno fortunati di Radiofreccia (1998) e Da zero a dieci (2002).
Vincitore nel 2003 della Grolla d’oro per la filmografia, nel 2006 Liga ottiene un importante riconoscimento quando Radiofreccia viene proiettato in USA ed entra nell’archivio cinematografico permanente del MoMA, il Museo d’Arte Moderna di New York. Nello stesso anno arriva il Premio Videoclip Italiano, organizzato in collaborazione con l’Università IULM di Milano, che dedica al cantautore un’intera giornata dal titolo “Luciano Ligabue, Artista Totale: Dal videoclip al Cinema”, nel corso della quale vengono proiettati i suoi film e tutta la sua videografia. Sempre nel 2006 dirige anche il suo primo video musicale per Gli ostacoli del cuore, canzone da lui scritta per la cantante Elisa, con la quale duetta. Nel 2009 è uno dei 5 componenti della giuria, presieduta da Ang Lee, della 66ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Nel 2010 è tra gli ospiti del Giffoni Film Festival, kermesse annuale del cinema per ragazzi, dove tiene, di fronte a una giuria di teenager provenienti da 43 nazioni, la sessione quotidiana di Masterclass, al termine della quale gli viene consegnato il “Premio Truffaut”.
Nel 2010, infine, è al centro del documentario Niente Paura – Come siamo come eravamo e le canzoni di Luciano Ligabue di Piergiorgio Gay, presentato a Venezia, che racconta, attraverso il resoconto di trent’anni di storia italiana sottolineati dalle note del rocker di Correggio, l’importanza di non smettere mai di sognare e di non perdere mai la speranza, e successivamente gli viene consegnato al Palazzo del Quirinale, dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il Premio De Sica per la suà attività di filmmaker.
Insomma, il sodalizio tra il Liga e il mondo della celluloide è davvero lungo e proficuo. Stavolta, però, dietro alla macchina da presa ci sono le mani ferme di Christian Biondani (per la parte relativa allo spettacolo musicale) e Marco Salom (per quella più prettamente cinematografica).
La pellicola si snoda infatti in due sezioni: la prima è la fedele registrazione dell’evento estivo tenuto dal musicista lo scorso 16 luglio a Reggio Emilia, quando 120.000 persone si sono radunate per festeggiare per due giorni di seguito dinanzi al palco. La seconda, intersecata alla prima, è più vicina a un docu-film, e svela un inedito Ligabue che, nei luoghi in cui vive, racconta l’appassionante storia della realizzazione di un sogno nato vent’anni fa. Insomma, per i fan, materiale assolutamente imperdibile. E’ la prima volta che un film-concerto, in Italia, viene girato in stereoscopia e oltretutto il suono è stato lavorato nientemeno che negli studi di George Lucas in California, con lo scopo di rendere l’esperienza più vicina possibile a quella di un concerto vissuto ‘in loco’.
Al film è legata l’uscita del triplo cd live Campovolo 2.011, registrazione integrale dell’evento, che contiene 32 brani per oltre 150 minuti di musica, tra cui i tre rari M’Abituerò , Sotto Bombardamento e Ora e Allora.
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