Lido Philo: Rocco Ronchi e la volontà di potenza

VENEZIA – Nella terza conferenza di Lido Philo, presso l’Italian Pavilion all’Hotel Excelsior, Rocco Ronchi, in una coltissima disertazione, partendo dall’exergo posto a commento del titolo al tema di quest’anno riguardante la definizione nietzscheana della misura della volontà di potenza, ne ha interpretato il senso applicato alla politica, criticandolo come la pretesa della forza di avere alternative di possibilità, mentre è solo la constatazione dell’esercizio della sua espressione a fondarne la natura. Rocco Ronchi  insegna filosofia presso l’Università degli Studi di L’Aquila e presso l’IRPA (Istituto di Ricerca di Psicanalisi Applicata) di Milano.

Dunque la potenza non può che esercitarsi in tutta la sua potenza, al punto da valutare le altre potenze come irrilevanti. In un dibattito con Stefano Bonaga si è convenuto che un’altra interpretazione della frase di Nietzsche, secondo la quale, appunto, la capacità di lasciar essere le altre potenze la si constata a posteriori come effetto della sua espressione, può evitare la critica di Ronchi e il paradigma nietzscheano infatti non comporta la libertà del volere di una potenza ma la sua necessaria sperimentazione, ed occorre dunque pensare la stessa nozione di libertà del volere fondata sulla potenza e non viceversa. Vale quindi a dire che è solo l’esercizio della potenza a determinarne le risorse di libertà. Il nucleo di questo tema è stato inoltre articolato in riferimento a molte figure della storia della filosofia, da Platone a Cusano, da Machiavelli a Spinoza, fino alle riflessioni sull’immanenza di Deleuze e Guattari. All’esposizione è poi seguito un appassionato dibattito.

Il 7 settembre alle ore 17 appuntamento con Umberto Galimberti a colloquio, come sempre, con Stefano Bonaga.