Quali sono le più belle scene del cinema del maestro del brivido, Alfred Hitchcock? Sarà questo il tema della prossima Lezione criminale che si terrà mercoledì 18 novembre alle ore 21 presso la Casa del Cinema. Il format della Fondazione Cinema per Roma presieduta da Piera Detassis, ideato da Giancarlo De Cataldo e Mario Sesti, e incluso nel programma di CityFest, propone agli appassionati una compilation esclusiva suddivisa in capitoli, “Chi guarda è in pericolo”, “Quanto è difficile morire”, “Più di quanto veda l’occhio”, “La mano del maestro”, che esplorerà attraverso una suggestiva panoramica alcune sequenze memorabili e altre meno note ma ugualmente geniali realizzate dallo straordinario cineasta londinese.
Giorgio Gosetti, direttore della Casa del Cinema e del Noir in Festival, tra i massimi esperti internazionali del cinema poliziesco, insieme a De Cataldo e Sesti, incontrerà il pubblico per commentare i brani dell’opera di un regista che ha portato a un livello di perfezione insuperata il thriller ma ha anche incarnato, agli occhi della Nouvelle Vague come del cinema americano degli anni ’70, un’idea di autore capace di celebrare il cinema popolare trasformandolo in stile inimitabile e di fare della manipolazione del sistema nervoso un’opera d’arte. Come François Truffaut disse in una lettera a Hitchcock: “Se da un giorno all’altro il cinema dovesse rinunciare a ogni colonna sonora e ridiventare nuovamente un’arte muta, parecchi sarebbero i registi condannati alla disoccupazione. Ma, tra i superstiti, ci sarebbe di sicuro Alfred Hitchcock e tutti comprenderebbero, finalmente, che lui è il migliore regista del mondo”.
Come ogni Lezione criminale, l’incontro sarà preceduto da un testo letto dall’attore Pino Calabrese negli abiti del maggiordomo, immancabile in ogni atmosfera poliziesca. L’ingresso è gratuito fino a esaurimento dei posti previo ritiro di un coupon disponibile presso la Casa del Cinema un’ora prima dell’inizio dell’evento.
L’attività di CityFest è realizzata grazie ai Soci Fondatori della Fondazione Cinema per Roma, Roma Capitale, Regione Lazio, Camera di Commercio, Istituto Luce Cinecittà (in rappresentanza del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo), Fondazione Musica per Roma, Città metropolitana di Roma Capitale, con il supporto di BNL Gruppo BNP Paribas e grazie al contributo di Acea SPA.
Viaggio tra i progetti italiani presentati al mercato di coproduzione all’interno del MIA. Da La dea delle acque calme di Elisa Amoruso all'opera prima di Fulvio Risuleo, Guarda in alto, dal nuovo film di Costanza Quatriglio Sembra mio figlio al 'western' in salsa sicula firmato da Giovanni La Pàrola, Il mio corpo vi seppellirà, a Palato assoluto di Francesco Falaschi. Ecco cosa ha catturato l’attenzione degli operatori internazionali venuti a Roma a caccia di storie
Il film dell'indiano Pan Palin, buddy movie al femminile, è un ritratto fresco e spigliato delle donne dell'India di oggi, gli spettatori della Festa del cinema di Roma hanno votato online tramite un sistema elettronico
“Ho scoperto Verdone a casa, con i suoi personaggi visti e rivisti in tv, era diventato uno di famiglia. Sul set è un regista molto serio, scientifico, sa bene cosa vuole, anche se un terzo del film è improvvisato”, dice di lui l'attrice Paola Cortellesi protagonista alla Festa del cinema con l'attore e regista romano degli Incontri ravvicinati. Lui l’ha scoperta al cinema e in tv come attrice comica, brillante e anche drammatica: “è dirompente, abbiamo la stessa ironia e c’è una grande sintonia tra noi”. Presto li vedremo nei rispettivi film Gli ultimi saranno ultimi e L'abbiamo fatta grossa
Cercando la grande bellezza di Gianluca Jodice, presentato alla Festa del Cinema di Roma, in cinque capitoli cerca di ricostruire, in un impossibile tentativo tra l’ambizione sistematica e il piacere del frammento, il modo di pensare e di fare il cinema di Sorrentino. “Rinuncio alla trama – dice Sorrentino nella lunga intervista al centro del film – per esigenza di realismo, anche se fin troppo spesso mi danno del ‘grottesco’. Non mi offendo ma non mi ci riconosco. Invece io racconto proprio la vite, e nella vita non c’è trama. Rifuggo tutto ciò che non ha a che fare con le emozioni”