La XV edizione del Premio Mario Verdone, appuntamento classico del Festival del Cinema Europeo di Lecce (9-16 novembre), ha ufficializzato i 5 finalisti: Margherita Vicario per Gloria!, Alain Parroni per Una sterminata domenica, Filippo Barbagallo per Troppo azzurro, Tommaso Santambrogio per Gli oceani sono i veri continenti e Alessandro Marzullo per Non credo in niente.
Come consueto, la famiglia Verdone indicherà il vincitore, mentre il Festival, d’intesa con il SNGCI, assegna il Premio Speciale Mario Verdone a Brando De Sica – nipote del Professore a cui il riconoscimento è intitolato – per Mimì – Il Principe delle tenebre, film distribuito da Cinecittà.
Con l’occasione del Premio, anche la proiezione speciale del film Mario Verdone: Il critico viaggiatore di Luca Verdone, co-prodotto da Luce Cinecittà.
Il riconoscimento intitolato al professor Verdone, come consueto, sarà consegnato dai figli Carlo, Luca e Silvia Verdone, nel fine settimana finale della manifestazione leccese. “Siamo arrivati alla quindicesima edizione del Premio intitolato a nostro padre – dichiarano insieme Carlo, Luca e Silvia Verdone – e siamo felici di vedere come il nuovo cinema italiano sia foriero di nuove e interessanti storie che dimostrano talento e creatività delle nuove leve. Come ogni anno, la selezione presenta opere molto interessanti e non sarà facile per noi decretare il vincitore. Ancora una volta, vogliamo ringraziare il Festival del Cinema Europeo per aver istituito il Premio e per continuare a promuovere e valorizzare le nuove generazioni del panorama cinematografico europeo e, per l’attenzione ai giovani, i Giornalisti Cinematografici del SNGCI tra i quali Mario Verdone ha orgogliosamente militato per molti anni”.
La cinquina dei finalisti di quest’anno è stata selezionata da Alberto La Monica, direttore del Festival del Cinema Europeo, con il direttivo dei Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI), presieduto da Laura Delli Colli: “E’ un riconoscimento speciale – condiviso con il Festival – ad un’opera prima che al Professore sarebbe piaciuta molto. Anche noi, insieme al Festival, siamo particolarmente felici di questa sottolineatura che Brando De Sica, nipote del grande Mario, merita certamente, proprio nell’ambito di una manifestazione che ricorda un nonno che ha avuto nella sua vita grande attenzione ai giovani con il suo insegnamento improntato all’importanza di aggiungere al talento lo studio. Una qualità che Brando, prima di questo esordio anticipato dagli anni vissuti preparandolo tra Roma e a Los Angeles, merita per un film originale del quale, ne siamo certi, sarebbe stato orgoglioso anche il nonno Vittorio”.
Le precedenti edizioni del Premio Mario Verdone sono state vinte da: Susanna Nicchiarelli per Cosmonauta, Aureliano Amadei per 20 sigarette, Andrea Segre per Io sono Li, Claudio Giovannesi per Alì ha gli occhi azzurri, Matteo Oleotto per Zoran, il mio nipote scemo, Sebastiano Riso per Più buio di mezzanotte, Duccio Chiarini per Short skin, Marco Danieli per La ragazza del mondo, Roberto De Paolis per Cuori Puri, Damiano e Fabio D’Innocenzo per La terra dell’abbastanza, Phaim Bhuiyan per Bangla, Alice Filippi per Sul più bello, Giulia Louise Steigerwalt per Settembre e Giacomo Abbruzzese per Disco Boy. (n/b)
Per l'edizione numero 25, tra i riconoscimenti il Premio del Pubblico a Jim’s Story di Arnaud e Jean-Marie Larrieu, il Premio SNGCI al Miglior Attore Europeo a Paulius Markevičius e la Menzione Speciale CinecittàNews a L'ulivo e il baobab
I fratelli Verdone hanno scelto Gloria!; di concerto con il Festival del Cinema Europeo, il SNGCI, che supporta il Premio, ha omaggiato anche il debutto del nipote del Professor Verdone per il suo Mimì – Il principe delle tenebre distribuito da Cinecittà
Il Festival del Cinema Europeo di Lecce conferisce l'Ulivo d'oro alla Carriera all'attrice, anche regista di Unfitting e autrice del libro Ti racconto il mio cinema: “la prima volta su un set è stata a Cinecittà, avevo cinque anni”
Mario Verdone: il critico viaggiatore, dopo l’anteprima alla Festa di Roma, approda al Festival del Cinema Europeo, che nel nome del Professore dedica un Premio. Il figlio Luca, regista del doc co-prodotto da Luce Cinecittà, ricorda il papà, il critico, il docente