Cinecittà contribuisce per la prima volta alla realizzazione del grande Presepe in Piazza San Pietro, che celebra quest’anno l’ottavo centenario dalla sua creazione. Tra i massimi momenti delle Festività cristiane, e da sempre simbolo di trasversalità e multiculturalità, il Presepe in piazza San Pietro è stato infatti quest’anno affidato nella parte scenografica agli esperti artigiani di Cinecittà. Pittori, falegnami e altre maestranze artigiane dell’Art Department di Cinecittà, che hanno interpretato il disegno dell’artista presepista Francesco Artese coordinati dai curatori Enrico Bressan e Giovanna Zabotti di Fondaco Italia, in confronto artistico con l’artigiano presepiale Antonio Cantone di Napoli.
Prima del disvelamento dell’opera questo pomeriggio in Piazza San Piero, all’udienza con il Santo Padre in Sala Nervi ha presenziato una delegazione di Cinecittà, guidata dall’Amministratore delegato Nicola Maccanico, con Lucia Milazzotto, Direttrice Sales and Marketing, Simona Balducci, responsabile Reparto scenografie, e le maestranze degli Studi. “Cinecittà è orgogliosa di aver dato un contributo alla realizzazione di un Presepe dal rilevante valore simbolico, ancora di più in questo momento storico nel quale le sue professionalità hanno ricominciato a contribuire alla costruzione di grandi e prestigiosi film e serie che caratterizzano la cultura del nostro tempo. Essere presenti con le nostre professionalità per un evento di una così alta portata spirituale è un grande privilegio per Cinecittà”, ha detto l’AD Maccanico in sede di presentazione del progetto.
Il Presepe in Piazza San Pietro è un omaggio al primo Presepe vivente realizzato San Francesco Greccio, un’istallazione artistica che prende la forma di una scenografia teatrale. La struttura, collocata sopra una base a forma ottagonale, come richiamo all’Ottocentenario, prende spunto dalla roccia del Santuario di Greccio ed è concepita come una quinta che, in un perpetuo dialogo armonico, viene abbracciata idealmente dal colonnato di Piazza San Pietro. Davanti ad essa, collocata a terra, una vasca in cui scorre, simbolicamente, il fiume Velino, ovvero le acque che, oggi come allora, dalla Valle Santa reatina giungono a Roma. La scena vede al centro l’affresco della grotta di Greccio (opera del 1409 attribuita al Maestro di Narni di scuola giottesca) davanti al quale un frate officia la messa in presenza di San Francesco con in braccio il Bambinello, la Madonna e San Giuseppe in adorazione a lato della greppia, dietro a cui giacciono il bue e l’asinello. Ad assistere alla rappresentazione tre frati, Giovanni Velita e la moglie Alticama, ovvero gli amici che hanno aiutato San Francesco a dare vita alla sua “opera prima”. Gli affreschi rappresentano le fasi più importanti della vita di San Francesco nella Valle reatina. Le opere sono dipinte a mano, scansionate ad alta risoluzione e stampate su carta poi applicata su parete trattata ad intonaco e successivamente trattati a mano dai maestri artigiani di Cinecittà per creare l’effetto strappo ed antico.
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