Le (poche) donne del Concorso

Sono solo quattro le regie al femminile tra i ventuno film in Competizione Ufficiale a Cannes, tra cui due presenze francesi, Céline Sciamma e Justine Triet


Sono solo quattro le regie al femminile tra i ventuno film del Concorso di Cannes. Due presenze francesi, Céline Sciamma e Justine Triet. Portrait Of A Lady On Fire di Céline Sciamma è ambientato nella Francia del XVIII secolo e ha come protagonista una giovane pittrice, Marianne, alla quale viene commissionato un ritratto da sposa di Helose da fare a sua insaputa. Così Marianne, costretta ad osservare il suo modello di nascosto, si ritrova a dipingere di notte. A complicare le cose il fatto che la frequentazione tra le due donne creerà tra loro una crescente attrazione. Nel cast anche Valeria Golino nei panni della contessa madre di Helose. Mentre Sibyl di Justine Triet racconta di una psicoterapeuta in crisi che decide di tornare alla sua prima passione: la scrittura. La sua ultima paziente Margot, un’attrice emergente e problematica, si rivela per lei una fonte di ispirazione troppo allettante per il suo libro. Un fascino, quello di Margot, che diventerà ben presto ossessione.

In concorso anche il debutto alla regia della senegalese Mati Diop che porta a Cannes una storia di migrazione, Atlantique, ambientata in un popolare sobborgo di Dakar dove alcuni lavoratori in un cantiere non vengono pagati da mesi e decidono così di lasciare il Paese alla ricerca di un futuro migliore.

È un fantasy distopico, infine, Little Joe dell’austriaca Jessica Hausner, storia di una pianta creata in un laboratorio genetico che sembra produrre curiosi cambiamenti nelle persone o negli animali con i quali viene a contatto. Le persone toccate dagli effluvi di questa pianta sembrano diventare come estranei e modificare la propria personalità.

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08 Maggio 2019

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