Il sondaggio riservato alla grande comunità internazionale degli studiosi e degli appassionati di cinema muto lanciato da “Silent London”, seguitissimo blog della giornalista inglese Pamela Hutchinson (collaboratrice di testate quali “The Guardian” e “Sight and Sound”), ancora una volta premia le Giornate del Cinema Muto come migliore festival di cinema muto dell’anno. Se nel 2020 il titolo era arrivato per la 39a Limited Edition, interamente on line, quest’anno il premio riguarda la 40a edizione svoltasi in presenza al Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Pordenone, a sua volta vincitore del titolo di migliore sala fra tutte quelle che hanno ospitato eventi di cinema muto.
Come precisa “Silent London”, i voti ricevuti in favore delle Giornate sono stati “una valanga”, e pochi rivali ha avuto anche l’evento speciale che ha chiuso il festival (il 9 ottobre, con replica il 10 ottobre), Casanova (1927) di Alexandre Volkoff restaurato dalla Cinémathèque française e presentato con la nuova partitura di Günter Buchwald eseguita dall’Orchestra San Marco di Pordenone, giudicato il migliore spettacolo dal vivo. Ricordiamo che Casanova con questo accompagnamento musicale uscirà in una versione su Dvd e Blu-ray realizzata dalle Giornate del Cinema Muto e la Cinémathèque française con Lobster Films.
Scorrendo la classifica delle diverse sezioni, troviamo il riconoscimento al direttore Jay Weissberg, che ha ottenuto una menzione d’onore come “eroe del cinema muto”, categoria nella quale sono stati votati anche i musicisti delle Giornate, con una segnalazione particolare per il percussionista tedesco Frank Bockius, sempre più presente negli accompagnamenti come partner musicale dei pianisti. Apprezzamenti anche per il fotografo del festival Valerio Greco.
La retrospettiva che le Giornate hanno dedicato alla produttrice e star austriaca Ellen Richter curata dagli studiosi Oliver Hanley e Philipp Stiasny è stata giudicata la scoperta per eccellenza del 2021 e il film Jokeren (Il jolly, 1928), presentato sia al Verdi che online, il migliore restauro dell’anno, ad opera di Det Danske Filminstitut, l’archivio nazionale danese. Infine, nella categoria della migliore didascalia da un film muto, ha ottenuto il maggior numero di segnalazioni Miss Lulu Bett, presentato all’interno della rassegna dedicata alle sceneggiatrici americane, ma sono risultate memorabili anche le didascalie da altri film visti a Pordenone, come Fool’s Paradise di Cecil B. DeMille, sempre parte del programma sulle sceneggiatrici americane, Moral, della rassegna Ellen Richter, e Phil-for-Short, della rassegna Nasty Women. I risultati del sondaggio con i vincitori di tutte le sezioni sono consultabili su “Silent London”, a questo link.
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