È The Kid (Il monello, 1921) di Charlie Chaplin, uno dei film più amati di tutti i tempi, l’evento inaugurale, sabato 5 ottobre al Teatro Verdi di Pordenone (ore 20.30), della 38° edizione delle Giornate del cinema muto (5-12 ottobre). Raramente nella storia del cinema si è arrivati a un sodalizio artistico più commovente di quello che lega il Vagabondo al Monello, magnificamente interpretato da Jackie Coogan all’età di 6 anni. Nell’occasione verrà eseguita dal vivo la partitura originale composta dallo stesso Chaplin nel 1971 arrangiata da Timothy Brock che dirigerà l’Orchestra San Marco di Pordenone. L’evento sarà replicato domenica 13 ottobre.
L’evento di chiusura del festival, sabato 12 ottobre, è nel segno di un altro gigante del cinema, Alfred Hitchcock, con The Lodger – A Story of the London Fog (1927) tratto dal romanzo di Marie Belloc Lowndes e ispirato alla fosca cronaca di Jack lo Squartatore. È il terzo film muto di Hitchcock, il secondo tra quelli pervenutici, e anche quello in cui si delineano più chiaramente lo stile e i temi del suo cinema. Tra l’altro, The Lodger inaugura anche la lunga serie di camei con i quali Hitchcock firmerà i film successivi. La nuova partitura musicale è composta da Neil Brand e viene eseguita dall’Orchestra San Marco diretta da Ben Palmer.
Il binomio musica e cinema è da sottolineare anche nel terzo evento in programma, mercoledì 9 ottobre, Oblomok Imperii (Un frammento d’impero, URSS 1929) di Fridrikh Ermler per l’esecuzione dal vivo in prima internazionale della partitura originale scritta per il film da Vladimir Deshevov, un compositore la cui fama all’epoca non era inferiore a quella di Shostakovic e Prokofiev.
Il programma di quest’anno – 217 i film presenti tra corto e lungometraggi, 19 i curatori delle diverse sezioni, 50 gli esperti che hanno redatto le note ai film per il catalogo – è in grado di soddisfare ogni tipo di spettatore, per la presenza di divi amatissimi quali Stanlio e Ollio, Marion Davies, Joan Crawford, Mistinguett, Max Linder, Ernst Lubitsch e di capolavori di Murnau, DeMille, Protazanov tra gli altri. Di impronta più specialistica e cinetecaria, la retrospettiva sul cinema estone, i cortometraggi di Weimar e la pubblicità scandinava. Da segnalare infine le due grandi rassegne dedicate a William S. Hart, il più popolare interprete e regista western degli anni ’10 e ’20, e a Reginald Denny, il comico principale della Universal Pictures tra il 1923 e il 1929. A proposito di Denny, è da sottolineare l’importanza di questa figura non solo per il cinema, ma anche in ambito scientifico, come appassionato di aeronautica e geniale sperimentatore e pioniere per la tecnologia dei droni.
Le Giornate del Cinema Muto sono realizzate grazie al sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale per il Cinema, del Comune di Pordenone, della Camera di Commercio Pordenone-Udine e della Fondazione Friuli. Pordenone
Bilancio positivo per la 38ma edizione delle Giornate del Cinema muto, ora in trasferta con alcuni film della selezione in Francia e Stati Uniti. La prossima edizione si svolgerà dal 3 al 10 ottobre 2020
Nell'ambito delle Giornate del Cinema Muto viene assegnato a personalità e istituzioni che si sono distinte nell’opera di recupero e valorizzazione del patrimonio cinematografico muto il Premio internazionale Jean Mitry, che va quest'anno a due studiosi americani
Alle Giornate del Cinema Muto arriva Sally, Irene and Mary (Le Tre Grazie, 1925), restaurato dal George Eastman Museum di Rochester e accompagnato al pianoforte da Donald Sosin. Il regista Edmund Goulding fu il primo il primo a puntare sulla pressoché sconosciuta Lucille Le Sueur – questo il vero nome di Joan Crawford – e a predirle un grande futuro
Alle Giornate del Cinema Muto è il momento di Reginald Denny. La nipote Kimberly Pucci presenta il libro Prince of Drones (Principe dei droni) e la sera viene proiettata in sala una delle sue commedie più divertenti, What happened to Jones