Una buona notizia per il documentario italiano.
L’avamposto di Edoardo Morabito, prodotto da Dugong Films con Rai Cinema, volerà a Toronto per partecipare a Hot Docs, il più importante festival di documentari del Nord America (e del mondo), in programma dal 25 aprile al 5 maggio.
Il film è stato selezionato nella prestigiosa sezione ‘The changing face of Europe’, che propone ogni anno 9 documentari scelti in collaborazione con l’European Film Promotion ritenuti di eccezionale interesse nel raccontare tematiche contemporanee: è l’unico titolo italiano del programma.
Già presentato come evento speciale alle Giornate degli Autori di Venezia, L’Avamposto è attualmente in tour nelle sale, accompagnato dal regista Edoardo Morabito, distribuito da Luce Cinecittà.
Hot Docs accoglie ogni anno una selezione di 200 titoli all’avanguardia e oltre 200.000 spettatori, e un mercato di primaria grandezza. Oltre alle proiezioni all’interno del festival, il regista e i produttori saranno protagonisti di incontri con un network di buyers e selezionatori di festival nordamericani.
“In un paese come il nostro, dove il documentario per il cinema ancora fatica non poco sia a prodursi che a farsi vedere, mi dà molta gioia e anche molta forza il fatto che L’avamposto, dopo essere stato battezzato dalle Giornate degli Autori a Venezia, sia stato ora preso in concorso a Hot Docs, uno dei festival più importanti al mondo per questo genere di film”, dichiara il regista Edoardo Morabito. “Spero che questo porti visibilità al film anche fuori dall’Italia, dopo il tour che mi ha portato a scorrazzarlo da Palermo ad Aosta nell’ultimo mese. Ringrazio Dugong, Rai Cinema e Luce Cinecittà per aver reso possibile l’impossibile. Questi riconoscimenti così importanti a livello internazionale mi danno la conferma che questa avventura coraggiosa è valsa la pena. E spero mi aiutino a realizzare film ancora più coraggiosi’.
L’avamposto è prodotto da Dugong Films con Rai Cinema, in associazione con Intramovies, con la O2 Pòs Produções di Fernando Meirelles e Bidou Pictures.
Un road movie avventuroso e rocambolesco che unisce i temi dell’emergenza climatica, la Foresta Amazzonica, e il culto irresistibile dei Pink Floyd.
Girato tra il cuore dell’Amazzonia e la frenetica City affaristica di Londra, il film racconta il sogno di una battaglia per salvaguardare il pianeta.
A condurla è Christopher Clark, un eco‐guerriero, uno scozzese fuori dall’ordinario che nel cuore della foresta amazzonica ha creato il suo personalissimo Avamposto del progresso: un modello di società utopica basato sull’equilibrio perfetto tra natura e tecnologia, gestito e preservato dagli abitanti della foresta. Ma dopo 30 anni il governo si rifiuta ancora di creare una riserva e un nuovo grande incendio sta minacciando di distruggere l’Avamposto. Chris decide allora di giocare d’azzardo, opponendo alla spettacolare distruzione della foresta un evento altrettanto spettacolare: un concerto dei Pink Floyd dentro l’inferno verde, così da convincere il governo brasiliano a istituire una riserva.
Un film visionario e politico che attraverso le avventure di un Fitzcarraldo del XXI secolo ci racconta le contraddizioni che animano la salvaguardia del pianeta. Alle prese con un videomessaggio da spedire ai Pink Floyd, la preparazione di un cocktail nel cuore della foresta vergine, o mentre s’adopera per spegnere un incendio, Chris ci ricorda la necessità delle utopie per garantire la nostra sopravvivenza.
Intervista a Chiara Sbarigia, Flavia Scarpellini, Marco Di Nicola e Mario Ciampi
Diciassettesima edizione per il Festival del cinema italiano di Madrid, che si è svolto dal 27 novembre al 4 dicembre. Un programma ricco di proposte con i documentari Duse e Real e il film collettivo per i cento anni del Luce
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