VENEZIA – L’ascesa delle donne nell’industria tv e cinematografica e i cambiamenti di un’attività che guarda al futuro per riemergere da quattro anni di instabilità sono al centro di ITTV International Forum e Tech In Entertainment che ha portato all’Italian Pavilion di Venezia, durante la 81ma Mostra, un panel cui hanno partecipato alcune donne in posizione apicale nell’industria dell’audiovisivo italiana e internazionale. Al di là dei toni positivi dell’incontro, Chiara Sbarigia, presidente di Cinecittà e di APA, ha sottolineato quanto l’ascesa sia lenta. “Non sono così tanto ottimista – ha spiegato Sbarigia – in linea di principio non sono per le quote rosa ma mi sono dovuta ricredere quando ho visto i dati delle presenze femminili nei ruoli di direzione e artistici: le registe in Italia sono passate dal 13 al 17% e si fa ancora molta fatica. Io sono abituata a lavorare con le donne per le loro capacità, perché la meritocrazia le porta ad emergere. A Cinecittà lo vediamo nelle Botteghe di formazione, con i corsi che vanno dalla falegnameria al Legal e tantissime allieve. Ma le produttrici restano poche. Da quando sono presidente di Cinecittà ho sperimentato una politica diversa. Quando sono arrivata, ho trovato un problema culturale, non c’erano dirigenti donne, l’Archivio Luce conservava solo fotografie scattate da uomini, così è partita una ricerca per valorizzare il talento femminile di artiste e fotografe, anche con iniziative come il convegno ‘Un altro genere di leadership’. L’auspicio è che anche le donne interne a Cinecittà possano crescere ulteriormente”.
Le organizzatrici Valentina Martelli, Founder e ceo Good Girls Planet, e Cristina Scognamillo, Founder Good Girls Planet, hanno messo in luce i successi ottenuti dalle manager, mentre maggiori difficoltà, come detto, incontrano le carriere artistiche. Anna Maria Morelli, ceo The Apartment, spiega: “Abbiamo molte sceneggiatrici, ma non ancora abbastanza registe. Mi sto impegnando su questo. Al di là dell’ingiustizia, c’è anche un impoverimento del business, escludere le donne svilisce e rende più fragile il prodotto. Ho un team di sole donne, che si dedicano con tenacia al lavoro”.
Sonia Rovai, ad Wildside, dice: “Le statistiche sono utili per capire come si è evoluta la figura femminile. Ci sono nuove possibilità anche per una madre di inserirsi nel business, grazie per esempio allo smart working. Fremantle è un’azienda con due terzi di donne, molte in ruoli apicali, questo per meritocrazia, non per quote”.
Maria Grazia Saccà, ceo di Titanus Production, aggiunge: “I nostri predecessori erano tutti uomini, era impensabile che un amministratore fosse donna. Certo, c’erano produttrici ma lavoravano con la propria impresa. Eppure per una donna è più facile affermarsi in campo organizzativo, meno in campo artistico si fatica di più. Dobbiamo ringraziare il movimento di empowerment femminile. Oggi in Titanus le donne sono la maggioranza. Sono però consapevole che esiste un gap dell’autorevolezza. Tendiamo a considerare più autorevoli e affidabili i maschi, come il paziente che non si fa curare da una dottoressa. Sono abitudini millenarie. Anche io sono vittima di questo gap”.
Maria Pia Ammirati, direttore di Rai Fiction: “Alimentiamo qualcosa che la società ci richiede. Il lavoro sul femminile viene di pari passo con la trasformazione del mondo, ma purtroppo è un cambio che si concentrata nel mondo occidentale. Siamo privilegiate perché qui il business ha tanti soldi e la donna occidentale esprime desideri e bisogni. Ma tutto questo può scomparire, bisogna restare in trincea. La cosa più potente dopo l’invenzione dell’aereo, è stata la trasformazione del ruolo della donna, che un secolo fa era destinata al convento o a fare figli. Ma è cruciale allargare la battaglia fuori dall’Occidente”.
Nicole Morganti, Head of Local Originals Southern Europe di Amazon Studios, insiste sull’attenzione che la sua azienda riserva a questo aspetto. “Il 15 e 16 ottobre a Los Angeles parteciperò a un incontro delle donne che lavorano in Amazon in tutto il mondo. Ogni occasione di women empowerment mi vede presente. Ho una mentore donna e sono mentore di giovani donne che mi riferiscono come i produttori ancora le chiamino ‘cherie’ e ‘bambina’, mettendole in imbarazzo e indebolendole. Amazon ha una visione avanzata dell’uguaglianza, ma il mondo non è Amazon. Non dobbiamo chiedere scusa se in una riunione siamo tutte donne tranne un uomo, gli uomini sono i primi che possono aiutarci”.
Dopo Venezia, ITTV International Forum e Tech In Entertainment si trasferiranno a Los Angeles, il 3 e 4 novembre con ospiti come Joe Franzetta, Head of Sports ROKU Media, Lucia Gervino, Head of Production, Post, & Risk Management A+E Studios, Georgina Gonzalez, VP Global Scripted Series NBCUniversal, Samuel Harowitz, Head of Content Acquisitions & Partnerships, Tubi, Carlos Sanchez, Executive Vice President and General Manager of FOX Deportes, Sandra Stern, Vice Chairman of the Lionsgate Television Group. Cinecittà News è media partner della manifestazione.
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