Lando Buzzanca è stato ricoverato al pronto soccorso dell’ospedale Santo Spirito di Roma. A chiedere i soccorsi, alle prime luci dell’alba, è stata una persona che si trovava con Buzzanca – che compie 78 anni il 24 agosto – nella sua casa della Capitale. L’attore siciliano avrebbe tentato il suicidio tagliandosi le vene dei polsi: le sue condizioni comunque non sono gravi. L’attore avrebbe anche lasciato una lettera in cui spiega i motivi del gesto, dovuti al rifiuto di una scrittura da lui proposta, ma avrebbe pesato anche il dolore per la perdita della moglie Lucia. In un’intervista alla rivista “Gente” aveva rivelato di aver vissuto un momento terribile durante le riprese della fiction di Rai Uno Il restauratore, quando venne a mancare sua moglie. “Se ho portato a termine tutti gli episodi è stato soltanto per merito dei miei figli, i quali mi hanno ridato la voglia di lavorare e la voglia di vivere, dopo che, nel corso delle riprese della fiction, a novembre dell’anno 2010, la mia amata Lucia è deceduta a causa di un brutto male”. In quella intervista, Buzzanca confessò di aver pensato al suicidio.
Salvo Buzzanca, fratello di Lando, smentisce fermamente la prima versione circolata. “Nessun suicidio – afferma – ma un forte colpo di calore aggravato da stress da lavoro e dall’età. Lando non è il tipo che si suicida – ha continuato – Era in piena attività. Non so come sia venuta fuori neppure questa storia della lettera, di un suo scritto”.
”Tranquilli e sereni tutti, il vecchio leone è ancora in circolazione”. Anche il figlio di Lando Buzzanca, Massimiliano, racconta che la causa del ricovero è stato lo stress accumulato al lavoro aggravato dal caldo di questi giorni. Nel ringraziare per i numerosi messaggi di solidarietà e vicinanza, Massimiliano tranquillizza amici e fan dell’attore direttamente dalla sua pagina Facebook. ”Se leggete il mio post di qualche giorno fa avrete notato che il mio ‘augusto’ genitore era piuttosto ‘contrariato’ perché gli hanno cambiato i copioni a pochi giorni dal ciak – scrive Massimiliano -. Ora sommate 3 settimane di lavoro a Roma con 38 gradi di media, stress da memoria, incazzature varie, più 78 anni di età e il risultato è un crollo fisico che sfido chiunque a non avere con questo caldo”. ”Poi detto tra noi – ironizza il figlio, attore anche lui – la serietà di mio padre è tale che ammesso e non concesso dovesse decidere un giorno di suicidarsi, prima finirebbe l’ultimo ciak dell’ultima scena e poi potrebbe farlo, ma solo ed unicamente perché sente fortemente la mancanza della sua unica compagna di vita scomparsa quasi tre anni fa, non per un banale rifiuto, come hanno scritto”.
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