La terra dell’abbastanza (Boys Cry), opera d’esordio del fratelli romani Damiano e Fabio D’Innocenzo con Matteo Olivetti, Andrea Carpenzano, Milena Mancini, Max Tortora e Luca Zingaretti sarà presentato alla Berlinale (15-25 febbraio) nella sezione Panorama. Mirko e Manolo sono due giovani amici della periferia di Roma. Bravi ragazzi, fino al momento in cui, guidando a tarda notte, investono un uomo e decidono di scappare. La tragedia si trasforma in un apparente colpo di fortuna: l’uomo che hanno ucciso è un pentito di un clan criminale di zona e facendolo fuori i due ragazzi si sono guadagnati un ruolo, rispetto e il denaro che non hanno mai avuto: un biglietto d’entrata per l’inferno che scambiano per un lasciapassare verso il paradiso. Il film è prodotto da Pepito Produzioni con Rai Cinema e il contributo del MiBACT e Regione Lazio.
“Con questo film volevamo raccontare com’è maledettamente facile assuefarsi al male – dichiarano gli autori, 28enni – In un mondo in cui la sofferenza è sinonimo di debolezza, i nostri protagonisti si spingeranno oltre il limite della sopportazione: vedere fin dove si può fingere di non sentire nulla. Siamo particolarmente onorati che il nostro film sia stato scelto dal Festival di Berlino perché molta della nostra educazione al buon cinema proviene da qui. Dividiamo questo momento con tutti coloro che hanno creduto in noi e soprattutto con chi insieme a noi ha lavorato duramente a questo progetto fino ad arrivare qui”.
La fotografia è di Paolo Carnera, le musiche di Toni Bruni, il montaggio di Marco Spoletini, i costumi di Massimo Cantini Parrini.
Nella stessa sezione si vedrà anche la coproduzione tra Italia-Francia-Olanda-Messico Land del regista iraniano Babak Jalali.
Nella sezione Books at Berlinale è prevista la presenza del romanzo storico “Le assaggiatrici” (Hitler’s Feast) di Rosella Postorino (Feltrinelli) che racconta la storia di dieci donne durante la seconda guerra mondiale, le assaggiatrici di Adolf Hitler. Queste donne avevano il compito di assicurarsi che il cibo del dittatore non fosse avvelenato. Il romanzo si basa sulla storia, realmente accaduta, di una di loro, Margot Wölk. “Books at Berlinale” consente ai produttori di incontrare editori e agenti letterari di dodici opere letterarie da tutto il mondo che potrebbero diventare film. L’iniziativa, che ha luogo all’interno del Co-Production Market vede la collaborazione della Frankfurter Buchmesse. I 12 libri sono stati scelti tra circa 150 e vengono da Germania, Francia, Georgia, Norvegia, Spagna, Turchia e UK oltre che dall’Italia. I produttori interessati possono iscriversi entro il 9 febbraio scrivendo a books@berlinale.de
In Panorama saranno presentati Dafne, opera seconda di Federico Bondi e il documentario Selfie di Agostino Ferrente. Il nuovo progetto di Irene Dionisio La voce di Arturo è stato selezionato da Berlinale Talents e da Script Station. In Coproduction Market il nuovo progetto di Thanos Anastopoulos Seconda casa
In anteprima europea nella sezione Panorama Skin di Guy Nattiv, la vera storia di Bryon Widner, fanatico naziskin redento appartenente ad una feroce famiglia di skinheads. Interpretato da Jamie Bell, il film è stato presentato al Toronto International Film Festival dove ha vinto il Premio Fipresci della Critica
La Retrospettiva della 69ma edizione della Berlinale adotta come tema le donne registe, tra il 1968 e il 1999. “Grazie ad attiviste come Helke Sander, Ula Stöckl e Jutta Brückner – dice il direttore uscente Dieter Kosslick – le registe donne hanno preso confidenza, e noi abbiamo molto a cuore l’uguaglianza di genere nel cinema di oggi”
Il direttore della Berlinale ha ricevuto una medaglia speciale a Telluride, ed è stato definito come “un eroe del cinema che preserva, onora e presenta grandi film”. Precedentemente il riconoscimento era andato a Criterion Collection, HBO, Ted Turner, Stanley Kauffmann, Manny Farber, Pierre Rissient, Leonard Maltin, Serge Bromberg and the UCLA Film & Television Archive