Andrà in onda lunedì 17 giugno 2024 su Rai 5 all’interno di Sciarada La Storia: il romanzo dello scandalo, documentario diretto da Silvia Luzi che, mettendo al centro La Storia di Elsa Morante, pubblicato per la prima volta nel 1974, e le forti critiche suscitate al momento dell’uscita, dipinge un ritratto intimo di una scrittrice straordinaria, riscoprendo uno dei capolavori della letteratura del ‘900 a 50 anni dalla sua pubblicazione.
Prodotto da GA&A Productions e Luce Cinecittà, in coproduzione con ARTE G.E.I.E. e in collaborazione con Rai Cultura, il film è scritto da Silvia Luzi con Luca Bellino e verrà proiettato in anteprima al Biografilm Festival, come Evento Speciale, mercoledì 12 giugno alle 19:15 nella Sala Mastroianni del cinema Lumière di Bologna.
Nell’estate del 1974 in Italia viene pubblicato La Storia di Elsa Morante, romanzo attorno al quale si sviluppa per almeno un anno tutto il dibattito culturale, politico, letterario e mondano del Paese. L’opinione pubblica si divide sul libro che segue le vicende di personaggi comuni durante la Seconda Guerra Mondiale e gli anni immediatamente successivi nella città di Roma, tra il 1941 e il 1947.
Elsa Morante è la prima donna ad aver vinto il Premio Strega nel 1957, famosa anche per essere stata la moglie di Alberto Moravia e nota per il suo carattere ruvido, schivo e indomito al tempo stesso. È una donna controcorrente, che si inserisce nel dibattito culturale dell’epoca con un romanzo che richiama lo stile ottocentesco per raccontare la realtà dei vinti dal loro punto di vista: per lo più donne, giovani uomini e bambini. Nonostante lo straordinario successo di pubblico, “La Storia” viene accolto con pesanti critiche da parte del mondo letterario e culturale, che ritiene l’ambientazione del romanzo in profondo contrasto con la rivoluzione femminista e con le istanze politiche della contestazione che animano il dibattito dell’epoca. La guerra è percepita come un evento superato in un’Italia divisa tra gli slanci del ’68, le ideologie e i conflitti sociali del pieno degli anni ’70. Proprio in questo contesto Morante è una voce fuori dal coro, che non si schiera con nessuna fazione, che ai proclami delle ideologie preferisce la scrittura solitaria. Una scrittrice che interroga gli eventi storici con umanità, attraverso una protagonista femminile, Ida, apparentemente rassegnata e rinunciataria, in cui il pubblico immediatamente si identifica.
Oggi possiamo riconoscere che alla base dell’accanimento verso l’autrice ci sono almeno tre ordini di motivi: una certa invidia verso l’enorme successo commerciale del libro, un rifiuto del pathos e della commozione che suscita, e un pregiudizio di genere.
Il documentario rilegge l’opera e la figura della scrittrice contestualizzandola nel presente attraverso le testimonianze di autori, critici e, per la prima volta, con la partecipazione in video di Daniele Morante, erede e nipote della scrittrice. I materiali di repertorio, le brevi sequenze tratte dall’omonima miniserie televisiva del 1986 diretta da Luigi Comencini e alcuni estratti del romanzo letti dall’attrice Silvia Gallerano, sono gli altri elementi del documentario grazie ai quali emergono la potenza e la contemporaneità di un romanzo senza tempo che ha saputo raccontare quanto di più crudo si possa vivere, restituendo voce ad Elsa Morante, che con poesia e disincanto riscrive la Storia mettendo al centro donne e uomini che cercano di sopravvivere nell’incertezza drammatica degli eventi. (gp)
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