“Ciò che capita a chiunque di noi, in ogni parte del mondo, è meglio che siano affari di tutti noi”. È la convinzione alla basa dell’impegno di Mamie Till-Mobley, che la cui ricerca della giustizia per il figlio di 14 anni Emmett Louis Till (Jalyn Hall), vittima di linciaggio e di un brutale omicidio da parte di due uomini bianchi, divenne un’occasione galvanizzante che ha contribuito alla creazione del movimento per i diritti civili. La sua storia è raccontata nel film Till di Chinonye Chukwu e scritto dalla regista con Keith Beauchamp a partire dal fatto di cronaca nera che alla fine degli anni ’50 sconvolse lo Stato del Mississippi. Beauchamp si era già occupato molti anni fa della vicenda nel documentario The Untold Story of Emmett Louis Till. Il film, interpretato da Danielle Deadwyler (Mamie) e Jalyn Hall (il figlio Emmett), sarà al cinema con Eagle Pictures dal 16 febbraio.
“Se non fosse stato per Mamie Till, la memoria di suo figlio sarebbe svanita nel nulla. Lei è stata l’origine di un moderno movimento per i diritti civili che ha dato la spinta e il coraggio a tanti gruppi attivisti occupati nella lotta per la libertà. Mi sono sentita in dovere di difendere l’eredità di Mamie e di metterla al centro dei riflettori – ha detto la regista – Mamie ha combattuto il razzismo, il sessismo e la misoginia, che poi è aumentata esponenzialmente dopo la violenta morte del figlio. Lei non ha dato spazio alla paura, si è trasformata in un guerriero!”.
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