“La sposa promessa”, tra gli ultra-ortodossi

In sala il 15 novembre con Lucky Red La sposa promessa (Fill the Void) scritto e diretto da Rama Burshtein, Coppa Volpi per la giovane protagonista Hadas Yaron alla Mostra di Venezia. Il film, che rappresenterà Israele agli Oscar, è ambientato nella comunità ultra-ortodossa di Tel Aviv, gli Haredim (coloro che tremano davanti alla parola di Dio) e narra la storia di una ragazza diciottenne indotta dalla famiglia, attraverso un sottile processo di manipolazione, a sposare il marito di sua sorella, dopo che questa è morta di parto.

La regista Rama Burshtein, nata a New York nel 1967, laureata alla Sam Spiegel Film and Television School di Gerusalemme nel 1994, si è avvicinata alla religione in seguito, fino a decidere di usare il mezzo cinematografico come strumento di espressione per la sua comunità, per la quale ha scritto, diretto e prodotto numerosi film realizzati all’interno di università quali la Maale Film School, Yad Benjamin Film School for Woman e la Ulpena Arts School di Gerusalemme. “Mi sono lanciata in questa avventura per un profondo dolore che portavo dentro – ha spiegato a Venezia – sentivo che la comunità ultra-ortodossa non aveva alcuna voce nell’ambito del dialogo culturale. Si potrebbe dire che siamo muti. La nostra voce sul piano politico è forte, perfino roboante, ma sul piano artistico e culturale resta debole e soffocata”.