ROMA – Uscirà il 9 aprile in circa 200 sale con una distribuzione congiunta tra Universal e circuito The Space Movies Uno anzi due, il film di Francesco Pavolini di cui il comico romano Maurizio Battista è il grande mattatore. L’intenzione, aveva scritto il regista, era quella di “portare al cinema i pezzi migliori dei suoi spettacoli, inquadrandoli in una struttura narrativa non episodica”. E in modo molto naturale, dentro questa commedia zeppa di gag sono finite le divertenti schermaglie di due coniugi di lungo corso (con il marito che fa le radici sul divano e la moglie che si fa risucchiare dalle televendite), l’ironia tipicamente capitolina sulle dinamiche familiari, l’avanzata dei cinesi (che rilevano negozi e appartamenti di noi italiani in crisi economica) e la cialtronaggine di chi (si) racconta bugie per evitare le conseguenze della realtà. Il tutto incastonato tra le strade di una Roma particolarmente verace, colta in zone come Piazza Vittorio, il Verano e Ponte Milvio.
La storia è quella di un uomo (Battista) che minaccia di farla finita gettandosi da un ponte e si ritrova a raccontare ai passanti come è arrivato a quel punto. Ovvero a causa del precipitare degli eventi in seguito alla morte del padre (Ninetto Davoli, ribattezzato da Battista “il Richard Gere de Cinecittà”), che a lui e alla esuberante sorella Suellen (Claudia Pandolfi) ha lasciato in eredità soprattutto debiti. Ma Maurizio non ha il coraggio di confessarlo alla moglie (Paola Tiziana Cruciani) e al figlio (Emanuele Propizio), in procinto di sposarsi con un matrimonio in grande stile. “Ho voluto fare il mio primo film, quello in cui metto la mia faccia, affiancato da attori di razza – ha spiegato Battista, che ha già frequentato parecchio il grande schermo in ruoli minori – Infatti se guardate il pressbook ci sono quattro pagine dedicate alla Cruciani: ha un curriculum spaventoso. Considero Uno anzi due un film onesto, che parla di Roma ed è fatto soprattutto da romani. E poi c’è Silvan, a cui probabilmente sto rovinando la carriera”.
Il celebre mago si è infatti prestato al ruolo del prete che celebra il funerale del papà; con lui, Maurizio Battista ha appena portato in scena 13 serate di spettacoli all’Auditorium. Molto riuscita la trasformazione comica di Claudia Pandolfi, che diventa una coatta appariscente che cambia continuamente fidanzato: “Questo set è stato un terreno fertile su cui far pascolare quel cavallo pazzo di Suellen, il mio personaggio – ha commentato divertita l’attrice – Quando ho letto questa sceneggiatura ho pensato che finalmente avevo la rara occasione di suonare delle corde che sento molto mie, quelle di caciarona, di pagliaccio”. Una sceneggiatura scritta, ma non troppo, rivelano poi Battista e Cruciani: “Sul set abbiamo improvvisato tantissimo perché siamo gente di teatro e tra noi c’era grande intesa. Molte battute sono nate direttamente mentre giravamo”. Dal canto loro, i fratelli De Angelis, che producono Uno anzi due con la Dap Italy, sono già pronti a sostenere il prossimo film di Maurizio Battista.
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