Dopo Ines Sastre e Claudia Gerini, tocca a Isabella Ferrari dare il via alla Mostra del Cinema. E Isabella è una madrina affascinante che ha con il festival di Venezia una lunga storia. Partita male. “Nell’88, quando venni qui con Appuntamento a Liverpool di Marco Tullio Giordana, fui fischiata preventivamente, quando il mio nome, legato al sapore di mare dei Vanzina, apparve sui titoli di testa. Una cosa che mi fece soffrire molto ma che fu poi ripagata dagli elogi dei critici e che segnò la svolta nella mia carriera”. Che i fischi fanno male ce l’aveva già ricordato il giurato Michele Placido, ancora scottato dall’esperienza di Ovunque sei. Però la Mostra è legata anche a momenti bellissimi: per Isabella la Coppa Volpi nel ’95 con Romanzo di un giovane povero di Ettore Scola, oppure la giuria del premio De Laurentiis Opera Prima dell’anno scorso: “una cosa rilassante non essere qui con un film”.
Così ha deciso di vincere la sua tendenza inarrestabile alla fuga e dire sì alla proposta che le è arrivata per telefono a metà agosto, mentre era a Pantelleria con i tre figli (11, 8 e 5 anni) che la vedranno da casa. Domani sera sul palco del Palazzo del Cinema e in diretta su RaiSatCinemaWorld, leggerà un breve discorso personale che ha scritto di getto. “Ho voluto ricordare che il mio amore per il cinema viene da lontano, da quando avevo 17 anni ed ero solo una ragazza di provincia arrivata da un paese vicino Piacenza: rivelando coì anche l’età”. Lascerà poi la parola a Marco Müller, al presidente della giuria Catherine Deneuve, a Brian De Palma, protagonista della serata di apertura con la sua giovane diva Scarlett Johansson. Isabella sarà fasciata in un abito vintage color bronzo di Gianni Versace (“un omaggio allo stilista a quasi dieci anni dalla morte) mai indossato da nessun’altra.
Certo, qualche timore ce l’ha perché queste serate sono sempre a rischio di brutte figure. “Potrei inciampare o prendere una papera, ma che m’importa. È un piacere essere qui, c’è una selezione meravigliosa, non vedo l’ora di scoprire i film di Amelio e Crialese e anche le polemiche con Roma mi sembrano assurde: nessuno potrà mai distruggere il mito della Mostra, ma sicuramente la Festa di Roma sarà una grande occasione. In Francia hanno Cannes e Deauville, perché noi non possiamo avere due festival importantissimi?”. Vorrebbe restare per vedere tutti i film, ma tornerà solo per la serata di chiusura. Intanto a metà settembre partono le riprese della commedia corale di Ferzan Ozpetek Saturno contro, dove lei è l’amante di Accorsi ma non riesce a strapparlo alla moglie Margherita Buy. “Non farò divorziare nessuno, a Ferzan non piacciono le separazioni, l’ha sempre detto e così anche in un film dove si parla tanto di tradimenti, il finale non è quello consueto”. Il 23 settembre sarà a Piacenza, ospite di un importante convegno di donne Premio Nobel per la pace, quindi di nuovo sul set, stavolta di Cristina Comencini per trasformare in un film la pièce teatrale Due partite, due generazioni di donne a confronto mentre si chiacchiera al tavolo da gioco, che le è valsa il Premio Flaiano 2006 per la migliore interpretazione teatrale dell’anno.
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