Creata nel 1969 dalla SRF – Société des réalisateurs de films in uno spirito di libertà e ribellione, la Quinzaine des Réalisateurs si è costantemente reinventata e ha rivelato talenti da tutto il mondo. Durante l’assemblea generale annuale tenutasi sabato scorso, 25 giugno alla Fémis, la SRF ha votato per una nuova denominazione francese (in inglese rimane Directors’ Fortnight), con il desiderio di essere più inclusiva e rivolta al cinema e ai registi in modo deciso e fermamente politico: la Quinzaine des Cinéastes.
Con questa nuova configurazione, ha eletto il suo nuovo direttore artistico, Julien Rejl, che sostituisce l’italiano Paolo Moretti, eletto a sua volta nel 2019.
“La sua passione pura, comunicativa, strutturata e versatile è esattamente ciò di cui il cinema d’autore avrà bisogno nei prossimi anni”. Fa sapere la SRF in una nota ufficiale: “La Quinzaine deve rimanere uno spazio di scoperta, audacia, dibattito. Che sia realizzato da un esordiente o da una leggenda del cinema, un film si distingue per primo e soprattutto attraverso la sua messa in scena”.
“La SRF ha scelto di affidarmi il compito di realizzare il progetto di una nuova Quinzaine. Sono molto onorato e attendo con impazienza le sfide che ci attendono. – ha dichiarato Rejl – Vorrei innanzitutto salutare il lavoro e la dedizione che Paolo Moretti e il suo team hanno dimostrato in questi anni, nonostante i vincoli imposti dall’emergenza sanitaria. Desidero ringraziarli per le rigorose scelte di programmazione che hanno fatto, che hanno contribuito a mantenere lo standing internazionale della selezione. La Quinzaine des Cinéastes: questa nuova identità è prima di tutto l’occasione per riaffermare il ruolo e l’impegno di una selezione creata da e per i registi nel 1969: la Quinzaine è l’etichetta che celebra la vitalità della cinefilia mondiale e pone l’atto della mise-en-scène come invenzione di un linguaggio singolare al centro del processo di programmazione”.
Ecco i voti assegnati da alcuni critici italiani e internazionali ai film in concorso a Cannes 2023. Un articolo in aggiornamento per seguire da vicino la kermesse e conoscere in anteprima le opinioni sui titoli più attesi
La parola alla Palma d’oro Justine Triet, a Tran Anh Hùng Miglior Regista, al giapponese Kōji Yakusho, Miglior Interpretazione Maschile per Perfect Days di Wim Wenders
Il regista Ruben Östlund ha parlato in occasione della conferenza di chiusura del 76mo Festival di Cannes in cui la Giuria da lui presieduta ha assegnato la Palma d'Oro ad Anatomy of a Fall di Justine Triet
La giuria presieduta da Ruben Östlund ha assegnato la Palma d’Oro al francese Anatomy of a Fall di Justine Triet, la terza regista donna a riuscirci nella storia della competizione dopo Jane Campion e Julia Ducournau