La natura delle cose: da Lucrezio a Piergiorgio Welby

Il De rerum natura di Lucrezio è stato il libro che ha accompagnato fino all’ultimo giorno di vita il percorso difficile, di malattia, del giornalista Piergiorgio Welby, il quale, affetto fin da giovane da una forma di distrofia muscolare che per anni lo ha reso totalmente invalido, è diventato oggi il simbolo del diritto all’eutanasia (battaglia che lo ha visto impegnato fino alla fine). A raccontarlo è stata la moglie Mina Welby, che in questi giorni ha assistito ad Ancona alla presentazione del progetto per un film tutto incentrato sulla vicenda del noto giornalista. Un’opera che Laura Viezzoli, la regista marchigiana che si occuperà di realizzarla, proprio in omaggio al testo del poeta latino tanto amato da Welby ha deciso di intitolare La natura delle cose. Al centro del film quindi non solo il percorso di un singolo uomo, ma quello richiamato dallo stesso Lucrezio riguardo al genere umano per esorcizzare la paura della morte e comprendere fino in fondo il continuo trasformarsi del mondo. Il film sarà dunque un racconto visionario, che intreccerà l’evoluzione di due protagonisti: Piergiorgio Welby, eroe civile che lotta per riavere indietro la sua morte, in una vita per lui disumana e la Natura, con i suoi ritmi sempre uguali, con il suo rispettoso ascolto di ciò che inizia e ciò che finisce. Il ritratto di Piergiorgio Welby inoltre prenderà forma attraverso alcune immagini concesse dalla Nasa di un astronauta nello spazio, che veranno associate alla voce di Welby che racconta la sua vita: dai sogni e dalle passioni giovanili, alla crudele e progressiva perdita del corpo. Girato in pellicola, La natura delle cose ha vinto il bando di sostegno alla produzione audiovisiva regionale della Fondazione Marche Cinema Multimedia-Marche Film Commission.