La Francia da Firenze all’Iran

Presentati a Firenze Marius di e con Daniel Auteuil, Elle s'en va con Catherine Deneuve e Le passé dell'iraniano Asghar Farhadi


FIRENZE – Secondo giorno di proiezioni per France Odeon, il festival di cinema transalpino di cui CinecittàNews è Internet Media Partner. Ad aprire le danze è Marius, il primo capitolo di una trilogia guidata dall’attore – e qui, anche regista – Daniel Auteuil, che continua con Fanny, in programmazione domenica. Presenta il film la graziosa e loquace protagonista, Victoire Bélézy, che racconta: “I film sono tratti dall’opera di Marcel Pagnol, importante autore francese a cui Auteuil è molto legato , dato che ha ideato il soggetto di uno dei suoi più grandi successi, Jean De Florette. I primi due capitoli che vediamo qui a Firenze nascono come opere teatrali, il terzo è ideato appositamente per il cinema. La forza sta nelle situazioni molto legate a un luogo preciso, un bar di Marsiglia, ma che parlano anche di sentimenti universali: la paternità, l’amore, la scelta tra la libertà e la relazione vincolante con la persona amata, il desiderio di essere lontani, si parla anche di condizione della donna. Le riprese sono state molto rapide e si sono svolte tra Parigi e Marsiglia. I due film sono stati girati contemporaneamente in due mesi: un lasso di tempo in cui di solito si riesce a realizzarne uno”.

La giornata prosegue con Elle s’en va, il fim di Emmanuelle Bercot con protagonista assoluta Catherine Deneuve che France Odeon ha scelto per onorare il fil rouge che lega i festival partecipanti alla 50 giorni fiorentina di cinema internazionale: il rispetto per le donne. Deneuve, splendida, incarna un ritratto di donna matura in fuga dalla routine e dai guai della sua famiglia: un marito fedifrago, un’anziana madre a carico. Un giorno, con la scusa di comprare delle sigarette, si allontana con la macchina verso l’ignoto: sulla strada troverà ad attenderla il suo ingombrante passato, ma anche luci di speranza per il futuro. “La grande attrice – commenta il direttore del festival Francesco Martinotti – si dona completamente alla regista, in un contesto a basso budget, regalando moltissimo anche allo spettatore. Una situazione che ricorda la sentita partecipazione di Gérard Depardieu in Mammuth di Kervern e Delepine, presentato proprio a France Odeon qualche anno fa”.

A fine giornata c’è invece Le passé di Asghar Farhadi, che è valso alla protagonista Bérénice Bejo il premio per la miglior interpretazione femminile al Festival di Cannes. Farhadi è iraniano, ma il film è prodotto in Francia da Alexandre Mallet Guy, che interviene a presentarlo: “Avevo distribuito A proposito di Elly di Farhadi e lo reincontrai a Berlino quando presentò Une séparation – racconta – allora gli proposi di fare un film in Francia. Quel che non avevo pensato è che lui non parla una parola di francese. Ci abbiamo messo il doppio del tempo a realizzare il film a causa di questo e del suo estremo perfezionismo. Quindici settimane invece di otto. Ma del risultato sono orgoglioso. Farhadi non conosceva la lingua ma ne ha colto la sua musicalità, per cui infine è andato tutto per il meglio. Il sistema cinema francese è ottimo anche per questo: sostiene le cinematografie straniere e le integra nella sua struttura in maniera organica, senza che il regista rinunci alla sua specificità. Un film così in Usa non si sarebbe potuto fare. In Italia, non so”.

Le passé sarà in sala con BiM a partire dal 20 novembre.

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02 Novembre 2013

France Odeon 2013

France Odeon 2013

Rebecca Zlotowski e la Fukushima dei sentimenti

Grand Central di Rebecca Zlotowski chiude France Odeon, con una storia d’amore catastrofica ambientata nel mondo delle centrali nucleari. “Per i miei personaggi l’amore non può avere una dimensione tranquilla. Non ero particolarmente interessata al nucleare – dice la regista – uso il tema come una metafora dei sentimenti. Fukushima è arrivata dopo”. Protagonisti il Tahar Rahim de Il profeta e Lea Seydoux, in sala in questi giorni con La vie d’Adèle

France Odeon 2013

A France Odeon la ‘comédie de la radio’

La maison de la radio di Nicolas Philibert ad aprire la giornata conclusiva di France Odeon, dedicato all’emittente più importante d’Oltralpe, Radio France. Al film è abbinato un dibattito in cui interviene, tra gli altri, il direttore di Radio Rai Bruno Socillo. “Ma non è un film sulla radio – dice l’autore – è un pretesto. Si tratta di un film sulla commedia umana, sulle voci, sui visti, sugli sguardi, sui suoni”. Per una triste coincidenza, la proiezione si lega a un fatto di cronaca nera: l'uccisione in Mali di due giornalisti di Radio France, la cui notizia è arrivata questa notte

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Pippo Delbono: amore disabile

E’ Pippo Delbono, interprete dello struggente Henri di Yolande Moreau, il protagonista della terza giornata di France Odeon, festival fiorentino di cinema francese di cui CinecittàNews è Internet Media Partner. Nella pellicola, Delbono si innamora di una ragazza disabile (la straordinariamente espressiva Miss Ming già vista in Mammuth con Dépardieu). "Ma per me - dice l'attore e regista - non è un film sull'handicap. Parla di libertà"

France Odeon 2013

France Odeon: apertura col sindaco e l’essenza del talento

Inaugura la 5° edizione di France Odeon, il festival di cinema francese di cui CinecittàNews Internet Media Partner. A dare il benvenuto sono il presidente del festival Riccardo Zucconi e il direttore Francesco Martinotti, affiancati dal sindaco di Firenze Matteo Renzi. Ospite della serata l’attrice Marine Vacth, protagonista del film Jeune et Jolie di François Ozon, a cui viene consegnato il premio Essenza del talento offerto da Salvatore Ferragamo


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