‘La donna per me’: il multiverso di Marco Martani

Dal 23 maggio su SkyCinema e NOW, distribuito da Lucky Red, arriva La donna per me di Marco Martani, commedia romantica con Andrea Arcangeli, Alessandra Mastronardi, Stefano Fresi, Cristiano Caccamo, Francesco Gabbani e Eduardo Scarpetta. Il film ha avuto anche una uscita evento in sala tra il 4 e il 6 aprile.

Andrea è alla vigilia del suo matrimonio con Lauta, dolce ma gelosissima. Ha conosciuto solo lei ed è assalito dai dubbi. Cosa sarebbe accaduto se Laura non fosse stata la sua donna, se avesse avuto altre possibilità? Come per magia ad Andrea viene data la possibilità di testare… proiettato in un “multiverso” di possibilità, in dimensioni parallele dove Laura non è mai stata la sua compagna. Scopre così le mille possibilità che avrebbe avuto la sua vita, da single scapestrato a sciupafemmine incallito, a rockstar di successo. Ma Andrea ricorda tutto della sua vita con Laura e più la vede allontanarsi più comincia a desiderarla… e se fosse troppo tardi? C’è un incantesimo da spezzare e Andrea deve trovare il modo, come se fosse il Dottor Strange nel Multiverso di una sua personalissima follia.

“Ho bisogno di continui stimoli – dice il regista – sono uno sceneggiatore pignolo, non mi bastano due stesure, la fase di scrittura è molto lunga. Dopo tanto tempo avere l’energia per continuare a fare il regista non sempre arriva, mentre questo progetto aveva caratteristiche in scrittura che mi stimolavano. Era un valore aggiunto, soprattutto avendolo scritto sotto lockdown. Sono un nerd quindi conosco il Multiverso, come quello dei film Marvel, che costruiscono anche film molto complessi. Puoi usare quel tema per raccontare quello che vuoi, compresi i sentimenti. Seguendo anche il ritmo naturale del film. Ogni universo doveva essere una gabbia per Andrea, ma in alcuni casi serviva molto poco. L’equilibrio sta nell’eliminare tutto quello che è noioso. Questo è l’obiettivo più difficile, ma che dà anche soddisfazione. L’apparente semplicità è frutto di un grandissimo lavoro, qui come in Marvel. Inoltre i fratelli Russo hanno comprato i diritti di un mio romanzo per farne una serie su Netflix, ma ci stanno lavorando anche quelli di Stranger Things”.

La sceneggiatrice Eleonora Ceci commenta “il film è universale, tutti ci siamo posti la domanda su cosa sarebbe la nostra vita se avessimo fatto scelte diverse. Abbiamo usato come riferimento certe commedie anglosassoni con un comparto fantasy, ma che restano realistiche e parlano di cose che ci siamo chiesti tutti. Se quando sogniamo ci risvegliamo nella vita reale vuol dire che vogliamo tornare lì. Andrea sente di aver subito le scelte che ha fatto, ma dopo questa esperienza si rende conto che invece tutto sommato ha scelto anche lui”.

Mastronardi sottolinea che “il film è un regalo e dà la possibilità agli attori di giocare con molte sfaccettature di noi stessi pur restando legati allo stesso personaggio. Laura si allontana gradualmente, diventa sempre più cupa ma doveva mantenere le sue caratteristiche. Uno dei miei film preferiti è Questione di tempo e questo lo cita, tendiamo a essere esterofili ma anche qui c’è lo stesso tocco magico”.

Arcangeli si è reso subito conto di “dover gestire tanti ruoli diversi, ma erano tante versioni dello stesso personaggio. Quando ho letto il testo sono stato rapito, ci ho messo un’ora e mezza mentre di solito mi ci vogliono ore o giorni. Nel film c’è questo piccolo escamotage assurdo ma che una volta accettato non fa da fulcro del film. Utilizza un mezzo di racconto per parlare di una condizione umana”.

Scarpetta, reduce del successo ai David racconta a che punto del suo percorso è arrivato il film: “è venuto dopo Carosone e L’amica geniale ma prima de Le fate ignoranti. Mi interessava, ho fatto un self tape e l’ho restituita nella maniera più simpatica e leggera che potevo”.

Gabbani, “scelto” dalla figlia del regista, in questo momento esordisce in Rai con un programma, e qui come attore: “Mi pare di essere un bambino in un parco giochi per la prima volta. Il clima era serio, ma piacevole, è stata una bellissima prima esperienza. Se il cinema è tutto così voglio rifarlo. Però ho capito perché gli attori siano così bravi. In musica è tutto buona la prima, la seconda non ce l’hai, il cinema ti dà questa responsabilità”.

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