Per il centenario dalla Rivoluzione russa, la Cineteca di Bologna, nell’ambito del suo progetto di distribuzione dei classici “Il Cinema Ritrovato. Al cinema”, porta dal 6 novembre nelle sale italiane (e contemporaneamente in DVD) la versione integrale restaurata de La corazzata Potëmkin, il capolavoro realizzato da Sergej Ejzenštejn nel 1925, restaurato da Deutsche Kinemathek con il sostegno di Bundesarchiv-Filmarchiv, BFI-National Archive e Russian State Archive of Literature and Arts (RGALI), con la musica originale composta da Edmund Meisel.
“Con orgoglio facciamo riprendere il largo a questo film meraviglioso – dice il direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli – e lo consegniamo a nuove generazioni di spettatori, che lo potranno vedere come Ejzenštejn lo pensò e realizzò in pochi, impetuosi mesi del 1925; nella sua versione originale, restituita dall’accurato restauro tedesco, e con la musica originale di Edmund Meisel. Perché La corazzata Potëmkin, come tutta l’opera di Ejzenštejn, è un film su cui hanno da sempre pesato la percezione svisata (quanti sanno che è un film di soli settanta minuti e di prodigiosa velocità?), le versioni manipolate che hanno circolato negli anni, la fama di oggetto museale o reperto della Rivoluzione sovietica, per arrivare al famoso sberleffo fantozziano, a suo modo geniale ma certamente paralizzante. Un fardello di equivoci che hanno finito per oscurare la prodigiosa energia sperimentale del Potëmkin e del suo autore. Questa visione sarà per tutti una sorpresa assoluta”.
Titolo dalla forza evocativa impareggiabile, La corazzata Potëmkin è diventato l’emblema del cinema rivoluzionario russo, e della Rivoluzione stessa: anche se di quella Rivoluzione non parla. Ma racconta i germogli della Rivoluzione che verrà, sbocciati nel 1905: La corazzata Potëmkin vedrà la luce vent’anni dopo, nel 1925, segnando il momento d’oro del cinema sovietico, grazie al genio di Sergej Ejzenštejn.
La Cineteca di Bologna torna sul capolavoro russo e lo fa dopo averne presentato il restauro al pubblico sterminato di Piazza Maggiore alla 31ª edizione del festival Il Cinema Ritrovato, lo scorso giugno, e portando ora nelle sale italiane La corazzata Potëmkin, pubblicato contemporaneamente in un cofanetto DVD, nel quale lo spettatore potrà trovare, oltre al restauro del film, una serie di contenuti extra (una lezione di Naum Kleiman, fondatore del Museo Ejzenštejn di Mosca, e un montaggio che mette a confronto l’edizione italiana del film uscita nelle sale nel 1960 con la versione ricostruita e restaurata del film) e un booklet di approfondimento sulla genesi e l’influenza del film nella storia del cinema e nella cultura popolare, con saggi storici, riferimenti critici e un testo speciale di Wu Ming.
L’uscita nelle sale italiane del film di Ejzenštejn si intreccerà ad altri importanti eventi: dal 7 novembre al 7 gennaio, alle Gallerie degli Uffizi a Firenze, sarà allestita la mostra “Ejzenštejn: la rivoluzione delle immagini”, organizzata in collaborazione con il Museo Puškin di Mosca e con la Cineteca di Bologna. Una selezione di oltre ottanta disegni per lo più inediti provenienti dall’Archivio Statale di Letteratura e Arte di Mosca (RGALI) dialogherà con il cinema del regista di Riga, le cui immagini per la prima volta scorreranno sulle pareti degli Uffizi.
Di nuovo a Bologna, al Cinema Lumière, la Cineteca presenterà da lunedì 6 novembre una retrospettiva completa dell’opera di Ejzenštejn grazie all’archivio Gosfilmofond di Mosca: dagli anni del muto, con l’esordio nel 1924, Sciopero!, al racconto della Rivoluzione in Ottobre, passando per l’interpretazione cinematografica delle magnifiche sorti e progressive del socialismo in Linea generale, fino ad arrivare all’epoca sonora, durante la quale Ejzenštejn ci ha consegnato film come Aleksandr Nevskij o i due capitoli della saga di Ivan, rimasta incompiuta a causa della morte di Ejzenštejn, nel 1948.
Dal rapporto tra la sua opera e le altre arti prenderà le mosse, mercoledì 8 novembre, la giornata di studi che vedrà la partecipazione di ospiti internazionali come il già citato Naum Kleiman, il critico e storico Bernard Eisenschitz, Antonio Somaini (docente alla Sorbona di Parigi e massimo esperto del montaggio di Ejzenštejn), Ada Ackerman (studiosa delle relazioni tra cinema e pittura), Marco Antonio Bazzocchi (docente all’Università di Bologna e studioso delle relazioni tra Avanguardie e Rinascimento).
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