“A venticinque anni dalla morte, il caso di Enzo Tortora merita di essere raccontato. Per questo chiediamo al direttore del Festival di Roma Marco Mueller di organizzare una proiezione speciale del documentario di Ambrogio Crespi, all’interno della rassegna”. Lo propongono in una nota congiunta i presidenti delle Commissioni Cultura di Camera e Senato, Giancarlo Galan (Pdl) e Andrea Marcucci (Pd). “L’emblematico caso giudiziario che devastò la vita del popolare presentatore televisivo – aggiungono Galan e Marcucci – descrive un sistema distorto, purtroppo ancora molto attuale. Parlare di Tortora oggi significa ricordare un eroe borghese ma anche riflettere sulla malagiustizia. Una occasione che il Festival di Roma non può perdere”, concludono i due presidenti.
Prosegue dunque la polemica attorno al film Tortora una ferita italiana. E addirittura c’è chi chiede al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali di valutare “se non sia il caso di fare una richiesta di accesso agli atti per capire le reali motivazioni che hanno portato all’esclusione l’esclusione del documentario dal Festival. Si tratta dei deputati del Pd Michele Anzaldi, Sandro Gozi e Giovanna Palma. ”Alla luce dei numeri dell’ottava edizione del Festival che oltre ai 18 film in concorso, prevede tra l’altro 20 pellicole fuori concorso, 36 lungometraggi, 6 mediometraggi, 13 cortometraggi e 10 documentari, appare davvero incomprensibile – proseguono i parlamentari – che, nell’anno in cui ricorre il trentennale dallo scoppio della vicenda giudiziaria che ha colpito irrimediabilmente Enzo Tortora, non si sia trovato un piccolo spazio per ricordarlo”. L’accesso agli atti, secondo i deputati, permetterà di fare luce “su una vicenda che lascia l’amaro in bocca e chiarire una volta per tutte se la decisione dei vertici del Festival di Roma sia stata dettata da carenze della pellicola o non si tratti invece di un caso di malagestione”.
E sul caso interviene anche l’ex compagna di Enzo Tortora Francesca Scopelliti: “Mi sono sempre chiesta perché la Rai, che elargisce giustamente ricordi e commemorazioni per quegli artisti che vi hanno lavorato, facesse tanta fatica a ricordare Enzo Tortora”, dichiara l’ex senatrice. “Una fatica che oggi con la dichiarata volontà di non portare al Festival del Cinema di Roma il docufilm realizzato da Ambrogio Crespi con la collaborazione della Fondazione per la giustizia Enzo Tortora, in cui è lo stesso Enzo a raccontare la vergogna di quell’inchiesta napoletana, arriva al culmine della intolleranza”, aggiunge Scopelliti. “Tortora è stato un grande giornalista, una punta di eccellenza per il servizio pubblico, un innovatore dell’informazione televisiva ma è stato anche protagonista di una vergognosa pagina di malagiustizia italiana, prima, e di una nobile battaglia per la giustizia giusta, poi: è triste e desolante dover constatare che la sua storia spaventi così tanto la Rai da ‘cacciarlo’ via anche da morto. Ma credo che sarebbe Enzo stesso a non voler tornare in questa Rai”, conclude Scopelliti.
"Il preconsuntivo del 2013 - ha dichiarato il presidente Paolo Ferrari - si è chiuso in pareggio, dimostrando una gestione estremamente attenta ai costi e riuscendo contemporaneamente a condurre un’edizione di buon livello"
Gli interventi di Martha Capello, Lidia Ravera, Flavia Barca e Eugenio Patanè
Il ministro: "Siamo disponibili a discutere quelle azioni organiche e coerenti, richieste dal presidente Zingaretti, in grado di garantire il miglior futuro della manifestazione”
Il presidente della Regione Lazio: “Così si rafforzerebbe l'autorevolezza della Fondazione Cinema per Roma. Inoltre maggiore collaborazione con il Festival della Fiction”. La risposta del ministro Bray