Nonostante il mondo della regia sia ancora un universo a prevalenza maschile, il numero dei film diretti da donne che nel 2019 hanno sbancato il box office ha raggiunto livelli record, secondo uno studio della Inclusion Initiative dell’Università della Southern California a Annenberg. La polemica sul gender gap sembra, dunque, aver smosso concretamente le acque, tanto che registe come Greta Gerwig (Piccole Donne), Lorene Scafaria (Hustlers), Olivia Wilde (Booksmart), Lulu Wang (The Farewell) e Melina Matsoukas (Queen and Slim) hanno contribuito al balzo in avanti nella proporzione di film diretti da donne tra i primi 100 risultati al box office americano. Il 10,6%, infatti, dei cento campioni di incassi 2019 è stato diretto da donne (finora il rapporto nella top 100 era di una donna ogni venti registi maschi), con due pellicole nella top ten: Frozen II di Jennifer Lee e Captain Marvel di Anna Boden
“Finalmente le cose si muovono”, ha detto Stacy Smith, che ha co-firmato lo studio, secondo cui una confluenza di fattori ha contribuito alla svolta: dall’impatto di movementi come #MeToo e Time’s Up che hanno puntato i riflettori sulle assunzioni da parte degli studi, alla maggiore presenza di donne registe a festival come Sundance, in tv e sulle piattaforme in streaming, come Netflix il cui 20% delle produzioni ha avuto donne al timone.
Grandi sconvolgimenti al box office italiano, con ben cinque novità tra i primi dieci titoli in classifica
Il nuovo film di Paolo Sorrentino guida gli incassi del primo novembre. Tre i titoli italiani entrati in top10
Il film di Paolo Sorrentino diventa il miglior titolo dell'anno, mentre il buon esordio dell'horror con Demi Moore si ferma dietro Venom 3 e la riedizione di Frankenstein Junior
Il cinecomic con Tom Hardy e il nuovo film di Paolo Sorrentino contribuiscono a un box office che torna a superare il milione di euro