Sarà in sala il 27 febbraio con Notorius in circa 200 copie La bella e la bestia firmato dal francese Christophe Gans (Il patto dei lupi), film di chiusura, fuori concorso, della Berlinale. Protagonisti di questo ennesimo adattamento per il grande schermo della celebre storia che affascinò Jean Cocteau e Walt Disney sono Léa Seydoux (in un ruolo opposto a quello della ragazza dai capelli blu interpretato per Kechiche nella Palma d’oro di Cannes La vita di Adele) e Vincent Cassel che recita quasi sempre nel pesante costume della Bestia, dalle fattezze leonine. Un film ridondante di effetti speciali e metamorfosi varie girato negli storici studi di Babelsberg, vicino Berlino. “È qui – dice il regista non senza una certa enfasi – che i capolavori del cinema tedesco come Metropolis, Die Nibelungen e L’angelo azzurro sono stati realizzati e qualche volta la sera, mentre passeggiavo per quei luoghi, pensavo che anche Fritz Lang aveva lavorato qui”. Mentre sull’eredità di Cocteau non si sbilancia: “Non ho cercato di fare un remake della sua versione, ma piuttosto un nuovo adattamento. Mi sono ispirato alla versione lunga della fiaba, quella di Madame de Villeneuve, che a sua volta fa riferimento alla mitologia greca e romana e specialmente alle Metamorfosi di Ovidio, in cui gli dèi prendono forme animali o vegetali per sedurre i mortali, in cui c’è un forte legame tra l’uomo e le forze della natura. Ma ho cercato anche di dare maggiore spazio alle figure che Cocteau accenna appena, come il padre di Bella, un mercante che perde tutta la sua fortuna a causa di un naufragio dei suoi velieri, interpretato da André Dussollier, o i suoi fratelli e le sue sorelle”.
Per Léa Seydoux è stato un colpo di fulmine inevitabile a quanto afferma la giovane attrice: ”Quando ero piccola, leggevo le fiabe, guardavo i cartoni animati della Disney, Cenerentola, La bella addormentata nel bosco, e mi ci identificavo totalmente, ho accettato subito il ruolo. Oggi – aggiunge – mi piace raccontare le fiabe ai miei nipoti. Per i bambini è fantastico, ma anche noi adulti possiamo trovare un senso nelle metafore e nella psicologia dei personaggi”. E del suo personaggio dice: “Belle, che ha perduto sua madre e vive ancora con il padre, è una giovane ragazza che si allontana dalla famiglia per trovare l’amore”.
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