E’ stata un’ossessione prima, durante e dopo la sua realizzazione. C’era una volta in America – dal 18 ottobre nelle sale la versione originale (4 ore e 19′) con i 26 minuti all’epoca tagliati – ha segnato in modo indelebile, come ricorda la figlia Raffaella, la vita del padre Sergio Leone.
Prima, perché l’ideazione e la preparazione di questo kolossal, di questo film epico sull’amicizia, il tradimento, la violenza, la morte hanno richiesto ben 12 anni, durante i quali Leone non firma nessuna regia. S’imbatte, al tempo di Giù la testa (1971), con il romanzo “Mano armata” dell’ex gangster Harry Gray, ma i diritti cinematografici sono disponibili solo nel 1980 quando Leone incontra a Cannes il produttore Arnon Milchan.
Durante, perché una prima stesura della sceneggiatura viene affidata allo scrittore Norman Mailer, ma Leone la boccia e s’avvale di sceneggiatori del calibro di Kim Arcalli (collaboratore di Bernardo Bertolucci), Enrico Medioli (autore di gran parte delle sceneggiature per Luchino Visconti), della prolifica coppia Leo Benvenuti e Piero De Bernardi. Durante, perché nove sono i mesi di riprese, a Parigi, sul lago di Como, a New York, Roma, Miami, Venezia, nel New Jersey e a Montreal.
Dopo, perché a montaggio avanzato scoppia il problema della durata. Il produttore Milchan e la Warner si aspettano un film di non più di 160 minuti, ma la prima versione dura 4 ore e 20 minuti. A Cannes, nel 1984, viene presentata la versione europea lunga 3 ore e 49 minuti. Per l’uscita americana il film viene ulteriormente ridotto a 2 ore e 19 minuti per programmare uno spettacolo in più. “Per vendere pop corn disse mio padre dispiaciuto e addolorato di vedere così ridotta la sua creatura”, ricorda la figlia. Leone rifiutò sempre di vedere questo scempio con le scene rimontate in ordine cronologico, causa dell’allora insuccesso statunitense.
Ora il cineasta viene risarcito con la versione restaurata grazie a Gucci e The Film Foundation di Martin Scorsese e realizzata dalla Cineteca di Bologna al Laboratorio L’Immagine Ritrovata, in collaborazione con Andrea Leone Films e Regency Enterprises. La si vedrà nelle sale The Space Cinema e in quelle selezionate, circa 70 schermi dal 18 al 21 ottobre, grazie alla collaborazione con QMI.
Il kolossal torna alla versione originaria, senza tagli, con 26 minuti in più, una versione inedita presentata in anteprima mondiale all’ultimo Festiva di Cannes. Si tratta di sei scene, di cui 4 con Robert De Niro/Noodles, recuperate dagli unici materiali sopravvissuti , cioè dei positivi mal conservati,. Infatti la maggiore difficoltà è stata quella di rendere la qualità delle scene tagliate omogenea con il resto del film. L’inserimento dei materiali recuperati è avvenuto utilizzando la sceneggiatura originale e i fotogrammi in testa e in coda delle scene tagliate per identificare il luogo da cui erano state eliminate. Le scene in lingua inglese, con sottotitoli, sono state ricollocate nella versione italiana con doppiaggio originale.
“L’idea di rimontare questi materiali da sempre aleggiava nella nostra famiglia. Per me e mio fratello Andrea si tratta di un bellissimo omaggio a mio padre, reso possibile dopo che due anni fa abbiamo ricomprato da Milchan i diritti del film per l’Italia”.
E dopo la sala toccherà al DVD della versione appena restaurata che uscirà il 7 dicembre e presto il cofanetto con le due versioni di C’era una volta in America.
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