L’orgoglio di Amelio


Si definisce orgoglioso del lavoro svolto: 4mila i film visionati, 223 titoli selezionati di cui oltre 70 tra opere prime e seconde. Orgoglioso nonostante Gianni Amelio sia alla fine del suo incarico di direttore artistico del Torino Film Festival. “Era nell’ordine delle cose, io sono un regista prestato a dirigere un festival. Certo avrei preferito ricevere una telefonata, piuttosto che leggere il nome del mio probabile successore sulla stampa”. E orgoglioso di aver lavorato bene per un pubblico così speciale, quale quello del TFF – ‘cineasta in pectore’ – nonostante la concomitanza di date con il Festival di Roma. “Non si erano mai visti due festival così vicini in Italia. Avevo chiesto al ministro almeno due settimane di distanza tra questi appuntamenti, ma nonostante le assicurazioni ricevute nulla è cambiato”.

Ad aprire il 23 novembre il TFF, con madrina della serata Claudia Gerini, sarà Quartet, l’esordio alla regia di Dustin Hoffman, una commedia piena di humour e tenerezza, ambientata in una casa di riposo per cantanti lirici e musicisti immersa nella campagna inglese. A chiudere l’1 dicembre, con madrina della serata Ambra Angiolini, Ginger&Rosa di Sally Potter con protagoniste Ginger e Rosa, due amiche adolescenti e inseparabili nella Londra degli anni ’60. In mezzo il Gran Premio Torino a Ettore Scola e Ken Loach, quest’ultimo presenterà, in anteprima italiana, La parte degli angeli, vincitore del Premio della giuria all’ultimo festival di Cannes.

 

La personale di Joseph Losey (37 titoli) propone tutti i lungometraggi e alcuni dei film pubblicitari e dei documentari realizzati negli anni ’40 e ’50. Saranno presenti a Torino Patricia Mohan Losey, vedova dell’autore e sua collaboratrice durante la seconda parte della sua carriera (è stata cosceneggiatrice di Les routes du Sud, Don Giovanni e Steaming), e Marek Losey, il nipote, a sua volta regista, del quale viene presentato il lungometraggio d’esordio, The Hide.
Cuore della sezione Onde è l’Omaggio a Miguel Gomes, considerato il nuovo maestro della tradizione portoghese.

‘Torino 30’, la principale sezione competitiva del festival, presenterà 16 titoli inediti del cosiddetto cinema “giovane”, tra cui 3 opere italiane. Noi non siamo come James Bond di Mario Balsamo narra l’avventura di due amici alle prese con un viaggio rimasto indelebile nei loro ricordi e con il mito di 007 e Sean Connery. Dopo l’esordio L’ultimo terrestre, torna Gianni Pacinotti, in arte Gipi, con Smettere di fumare fumando: da quaranta sigarette a zero, in un ironico e anarchico diario pubblico. Su re di Giovanni Columbu si confronta con la Passione di Gesù, dall’Ultima Cena alla Crocifissione, raccontata

attraverso una lettura sinottica dei quattro Vangeli.

La giuria, presieduta da Paolo Sorrentino, vede la partecipazione del compositore Franco Piersanti, dei registi Joana Preiss e Constantin Popescu e del produttore Karl Baumgartner.

In programma anche la proiezione speciale di Anija/La nave di Roland Sejko, una produzione Istituto Luce Cinecittà . Film epico e insieme intimo, che torna a quel marzo 1991 quando sulla costa adriatica arrivarono navi cariche di albanesi in fuga dal loro Paese. 20 anni dopo il regista riflette su quel grande esodo: chi erano? da cosa scappavano? e dove sono oggi? Sejko dà un volto alle persone che componevano quella folla, attraverso le loro testimonianze e l’utilizzo dei materiali di repertorio spesso inediti.

E dall’Archivio Luce arriva una serie di documentari di Francesco Pasinetti, per lo più dedicati alla sua Venezia, che costituiscono l’omaggio ‘Pasinetti avrebbe cent’anni’ al primo critico italiano che ha considerato il cinema un’arte.

 

Personaggi stravaganti o eccessivi, idee di generi e linguaggi si alternano nella Festa mobile 2012. Oltre ai film di Hoffman e Potter troviamo Anna Karenina, storia tragica dell’eroina di Tolstoi in versione pop diretta da Joe Wright e scritta da Tom Stoppard, con Keira Knightley, Jude Law e Aaron Johnson. Ruby Sparks è la ragazza ideale inventata da uno scrittore in crisi, nel nuovo film di Jonathan Dayton e Valerie Faris registi di Miss Little Sunshine. Amleto è la rilettura shakespeariana scritta e interpretata da Filippo Timi e girata in 3D da Felice Cappa. Como estrellas fugaces di Anna Di Francisca è una commedia agrodolce con Neri Marcorè nel ruolo di un barbiere spagnolo.
In L’ultimo pastore, diretto da Marco Bonfanti, Renato Zucchelli fa il pastore per passione e vocazione. Quando gli chiedono di far vedere le pecore ai bambini di una scuola elementare, scende con il suo gregge a Milano e si presenta in piazza Duomo. In Dimmi che destino avrò, Peter Marcias fa avvicinare in Sardegna due mondi distanti: un commissario di polizia disilluso e una comunità rom ai margini della società.
In Festa mobile classics le spiagge di Castiglioncello a cinquant’anni da Il sorpasso sono la location di L’estate di Bruno Cortona di Gloria De Antoni. Furio Scarpelli: il racconto prima di tutto è un ritratto del famoso sceneggiatore realizzato da Francesco Ranieri Martinotti; il critico Morando Morandini si racconta in Morando’s Music di Luigi Faccini.

La sezione Figli e Amanti quest’anno mette in coppia un regista e un attore, che hanno lavorato insieme, per commentare un film che li ha particolarmente uniti: Francesca Comencini e Filippo Scicchitano dialogheranno su Il mucchio selvaggio di Peckinpah; Giuseppe Piccioni e Margherita Buy su Gloria di Cassavetes; Pappi Corsicato e Alessandro Preziosi su Lettera da una sconosciuta di Ophuls; Daniele Vicari e Michele Riondino su La rabbia giovane di Malick; infine Marco Tullio Giordana e Pier Francesco Favino su Il bell’Antonio di Bolognini.

La sezione Torino XXX festeggia i trent’anni del Festival ideato nel settembre 1982 e diretto allora da Ansano Giannarelli e Gianni Rondolino. Tornano così alcuni degli autori che di qui sono partiti come Leos Carax con Holy Motors interpretato dall’attore feticcio Denis Lavant, Michel Piccoli, Eva Mendes e la principessa del pop Kylie Minogue. NO del cileno Pablo Larraín, lucida riflessione sulla macchina del consenso ai tempi di Pinochet con protagonista Gael García Bernal. E ancora il noir Casa dolce casa di Tonino De Bernardi.

11 i titoli di italiana.doc con graditi ritorni come quello di Maura Delpero con Nadea e Sveta, storia di due amiche moldave alle prese con il lavoro in Italia e gli affetti lontani.
L’amore e la follia di Giuseppe Casu sulla rivolta disperata contro la chiusura delle miniere nel Sulcis Iglesiente. Anita di Luca Magi è un film sull’immaginario viaggio di Guido e Anita, gli amanti protagonisti dell’inedito soggetto di Fellini Viaggio con Anita.
Franco Maresco sarà a Torino per narrare con Tatti Sanguineti gli ultimi 20 anni della Sicilia (e dell’Italia) attraverso Cinico Tv e Belluscone, l’ultimo film che Maresco sta terminando e di cui mostrerà alcune immagini in anteprima assoluta.

Nel concorso internazionale.doc si parla di Fukushima due anni dopo, della primavera egiziana, dell’atto d’amore che Julien Temple dedica alla sua città natale, London-The Modern Babylon, di fresca nomina per gli EFA.
Nello spazio fuori competizione, Documenti, dominano la cronaca politica e i movimenti sociali: Occupy Wall Street colto in 3D; il pre-elezioni russe; la lunga lotta dei ribelli contro la dittatura siriana messa in rete con immagini captate dai cellulari; la crisi greca filmata in Super 8 e 16mm; il G8 di Genova dai video di documentazione raccolti per i processi.

autore
06 Novembre 2012

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