CANNES. Il lungometraggio documentario di Manu Gerosa Between Sisters è l’unico titolo Italiano tra i 25 progetti finanziati dal Doha Film Institute. Between Sisters, ultimo film acquisito dalla Slingshot Films (Zoran, mio nipote scemo, Dancing with Maria), ed è l’opera prima del regista trentino Manu Gerosa, prodotto dalla società belga Clin d’Oeil (Waiting for August), e l’italiana One World DocuMaker. Tra i finanziatori, la Trentino Film Commission, il Flanders Audiovisual Fund, e ora il Doha Film Institute, che ha finanziato la post-produzione.
Il film racconta la storia di due sorelle Ornella e Teresa, che si sono prese cura l’una dell’altra per tutta la vita. Teresa non riesce ad accettare l’inevitabile scorrere del tempo ma poco a poco sta perdendo la memoria e ormai la sua vita sta volgendo al termine. Prima che sia troppo tardi, Ornella vuole fare chiarezza su un doloroso segreto che Teresa custodisce fin dall’infanzia e che potrebbe cambiare per sempre il loro legame. Il film è un ritratto di una famiglia italiana, vista attraverso gli occhi di Manu. figlio di Ornella e regista del film. Con umorismo e tenerezza scopriamo cosa significhi costruire un’intera vita all’ombra di un segreto.
Slingshot Films, incaricata delle vendite internazionali del film, è a Cannes per la promozione del film, e per la promozione presso i festival internazionali. Between Sisters sarà ultimato nei prossimi mesi e la sua uscita è prevista entro il 2015.
“Questo riconoscimento del Doha Film Institute conferma l’universalità della storia raccontata da Manu Gerosa – commenta Manuela Buono di Slingshot Films – che affronta con pudore e sincerità le relazioni all’interno della sua stessa famiglia. Manu Gerosa ha saputo raccontare una storia intima con umorismo e attenzione, trasformandola in un film godibile per un ampio pubblico”.
Il quotidiano francese dedica un articolo al disappunto degli italiani per il mancato premio al festival: "Forse è mancata una lobby organizzata"
"Dà l'idea di un Paese che funziona". "L'ulteriore dimostrazione che l'unione delle forze può veramente andare incontro alle esigenze di ogni categoria del cinema italiano".Sono solo alcuni dei commenti sul nuovo spazio del cinema italiano a Cannes, per la prima volta allestito nell'Hotel Majestic, con una terrazza che affacciava sulla Montée des Marches, due sale per le attività professionali e l'ormai famoso ingresso con il tunnel caleidoscopico. E' stato visitato da circa 3mila persone, di cui oltre il 50% stranieri. Sul finale, presente anche il ministro Franceschini."Tutto ciò è stato realizzato con una spesa leggermente superiore a quella che sostenevamo gli anni scorsi per avere il solo spazio sulla spiaggia nel Village International", spiega Giancarlo Di Gregorio
Roberto Cicutto, amministratore delegato di Istituto Luce Cinecittà, commenta il contestato palmarès di questa edizione del festival. "Sulle decisioni delle giurie è inutile soffermarci. Si può condividerle o meno ma pretendere di sapere come dovrebbero comportarsi e' da ingenui. Dobbiamo essere soddisfatti che nell’edizione appena finita il cinema italiano e in generale l’industria audiovisiva si è presentata più compatta, con nuovi strumenti per la promozione e l’attrazione di investimenti e soprattutto con un’offerta di film pieni di talento e molto diversi tra loro. Vorrei però segnalare alcuni cambiamenti significativi nel DNA del Festival più importante del mondo"
Rossy De Palma si lascia andare a qualche confidenza sul lavoro dei giurati: "Abbiamo pianto tutti con il film di Moretti, ma volevamo premiare la novità di linguaggio"