VENEZIA – “Io non ho bisogno di cambiare idea, perché le mie idee sono sempre state molto chiare, qualcun altro invece deve sforzarsi molto e mettersi una maschera per cominciare a dire una cosa diversa da ciò che diceva in passato, e magari non ammetterà che le sue scelte precedenti erano sbagliate”. Questa è la reazione di Cécile Kyenge, membro della Commissione Libertà Civili, Giustizia e Affari Interni (LIBE) e della Commissione Cultura e Istruzione (CULT) del Parlamento Europeo – al Lido in occasione del Premio Lux – alle parole del segretario della Lega Nord Matteo Salvini. Ovvero alla sua dichiarazione di essere disposto a ospitare un profugo a casa sua, a patto che sia in fuga da una guerra.
“Anche una persona di destra come Angela Merkel ha dimostrato che noi andavamo sulla giusta strada. Il discorso che ha fatto non è solo un gesto di pietà in seguito alla famosa fotografia, ma c’è qualcos’altro. Credo che sia una vera statista e che un vero politico capisca come trarre un messaggio positivo dal dramma che si sta vivendo e sappia guardare lontano pensando alle prossime generazioni”. Nell’ottica dell’integrazione, l’europarlamentare ha lanciato a Bruxelles un’iniziativa legata al cinema, che “ha il potere straordinario di parlare attraverso le immagini. Ha un linguaggio che abbatte tutti i muri, in un’epoca in cui i muri si costruiscono”. In veste di membro del LIBE e del CULT, l’ex ministro ha introdotto la proiezione di film per sensibilizzare su alcuni temi di cui si occupa. “Il primo è stato Io sto con la sposa, e l’aula del Parlamento Europeo – ha sottolineato – non è mai stata così piena di giovani come quando l’abbiamo proiettato. Ho scelto quel film perché mostrava le ambiguità del Trattato di Dublino. Poi ho voluto proiettare La scelta di Catia, anche per mostrare l’incredibile lavoro della Marina Militare. L’Italia è stato il primo Paese a far capire all’Unione Europea che dobbiamo aprire le frontiere, e che la priorità è salvare vite umane”.
“Meraviglioso strumento per rafforzare la cultura europeista attraverso il cinema”, come lo definisce Cécile Kyenge, il Premio Lux ha portato a Venezia tre opere prime che favoriscono il dibattito sulle questioni sociali: Mediterranea di Jonas Carpignano, The Lesson di Kristina Grozeva e Petar Valchanov e Mustang di Deniz Gamze Ergüven. Intanto oggi al Lido, andava in scena la “Marcia delle donne e degli uomini scalzi” come dimostrazione di solidarietà nei confronti dei migranti. “Se persino uno come Salvini è arrivato a dire che ospiterebbe rifugiati a casa sua, significa che il problema è gravissimo – ha ironizzato il cantante Elio, al Lido come co-regista di Milano 2015 – è un problema gravissimo che dovranno affrontare anche i nostri figli e che sicuramente non si affronta erigendo muri, anche per evitare lo scoppio di ulteriori guerre. Questo genere di fenomeni in cui sono implicati la fame e la sofferenza facilmente porta alla guerra”.
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