L’era glaciale – In rotta di collisione arriverà nelle sale italiane il il 25 agosto. Intanto, il co-regista Mike Thurmeier (che ha lavorato a tutti i capitoli della saga come animatore e ora divide il timone con Galen T. Chu) viene a Roma per presentare in anteprima alcune clip tratte dal film. Ambientata 3 anni dopo gli eventi del precedente capitolo, questa nuova avventura prende le mosse da un’inquadratura nientemeno che del primo film, che al tempo non aveva altro scopo se non quello di suscitare una risata. Durante una visita in una grotta dei protagonisti, infatti, si intravedeva un’astronave . Un classico Oopart, oggetto fuori dal tempo, dato che i film si ambientano in epoca preistorica.
“Ci siamo chiesti cosa sarebbe accaduto se qualcuno avesse attivato quel marchingengo – dice il regista – e ne abbiamo fatto la traccia principale del nuovo film”. Nella scena di apertura vediamo infatti lo scoiattolo pasticcione Scrat, sempre alla ricerca della sua amata ghianda, finire per sbaglio nel futuristico cargo e provocare attraverso una serie di goffi movimenti l’arrivo di un asteroide sulla terra, che rischia di estinguere tutte le forme di vita presenti. “Vederlo interagire con la tecnologia è fantastico – continua Thurmeier – tutti i riflessi della sua pelliccia. Abbiamo molto lavorato sui colori, ad esempio il blu e il viola, che sono quelli del meteorite e rappresentano la minaccia.
Ma anche Julian, il nuovo fidanzato mammuth della figlia di Manny, ha una pelliccia viola, perché per Manny rappresenta il ‘pericolo’ che vuole portargli via la sua bambina. Ci sono molti personaggi nuovi, anche Sid, il bradipo, verrà lasciato dalla fidanzata ma poi ne troverà una alla sua altezza. Alcuni animali prenderanno il colore del meteorite, sarà davvero divertente”. E vediamo ancora la scena spettacolare di una pioggia di lapilli, che Manny utilizza per coprire una sua mancanza paterna, Scrat alle prese con la forza di gravità, con conseguenze tragicomiche, e le pellicce dei nostri amici rizzarsi a causa dei campi elettomagnetici.
“Nel film ci sono molti personaggi – prosegue il regista – ha richiesto circa quattro anni di lavorazione. Più o meno dalla fine del 2012. Un tempo più breve che in passato ma comunque notevole. Ogni volta ci concentriamo solo sul film senza pensare ai seguiti, inoltre è vero che i processi computerizzati si sono velocizzati, però siamo noi ad alzare regolarmente la posta in gioco, quindi c’è sempre una nuova sfida da affrontare. I budget sono relativamente bassi rispetto a Disney e Pixar, e devono coprire tutto, dal lavoro ai cereali della colazione dei nostri impiegati. Gli elementi del successo? Commedia slapstick, come quella di Bugs Bunny e Duffy Duck, e sentimenti che uniscono la famiglia”.
L’incontro con il regista e la protagonista Karla Sofía Gascón, che accompagnano le anteprime italiane del pluripremiato musical thrille
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