L’educazione sentimentale di Fabio Volo


“Io alla sindrome di Peter Pan non ci credo”. Lo dichiara fermamente Fabio Volo, autore del libro Il giorno in più che ora è diventato un film, da lui stesso interpretato e diretto da Massimo Venier, in uscita con 01 in più di 400 copie il 2 dicembre. Nella pellicola, la prima tratta da un suo romanzo, Volo è Giacomo, irresoluto trentenne che in molti non esiterebbero a definire, con un termine diventato di uso molto comune, un “bamboccione”. “Io non credo – prosegue lo scrittore/attore – che oggi i trentenni vivano una sindrome. C’è stato semplicemente un crollo dei ruoli. Io credo che mio padre, o mio nonno, nemmeno se lo siano mai posti il problema di volersi sposare o meno, di voler avere figli o meno. Si faceva così e basta. Un ruolo è un vestito, ci metti dentro ciò che fai. Uno si veste da calciatore e sa che deve giocare a calcio. Non è che negli anni ’30 o ’40 chi si sposava era cresciuto. La differenza è che oggi una donna può andare dove vuole, ieri diventava moglie da bambina e già sapeva cosa doveva fare, e lo stesso suo marito. Se invece di ‘moglie’ o ‘marito’ si diventa ‘donna’ o ‘uomo’ le cose si fanno più complicate. Quando non c’è un ruolo prestabilito è chiaro che le cose sono più difficili, perché sei tu a doverti costruire e dover dare risposte reali a desideri reali. In questo crollo dei ruoli è mancata l’educazione al sentimento. Chi avrebbe dovuto farla? I media, forse, ma la tv è stata inghiottita dalla politica nel corso di questi ultimi anni. Oppure, gli intellettuali, che non dovrebbero vergognarsi di farsi capire, mettendosi al livello di chi ascolta”.

Lui, di mettersi al livello del pubblico, non si vergogna di certo. I suoi libri sono bestseller spaccaclassifiche. “Ma le cifre non le conosco – dice – le leggo dai giornali, a ogni conferenza mi dite che ho venduto sempre di più. So che ‘Un giorno in più’ è stato senz’altro il più venduto all’estero, tradotto in 18 lingue”.

La storia, ambientata tra il Nord Italia e New York, ha del resto un profilo internazionale, traendo spunto anche da molte celebri commedie d’amore come Harry ti presento Sally, Notting Hill o 500 giorni insieme: “Sì, lo abbiamo pensato per un pubblico che non fosse solo italiano – dice il regista – è un film d’amore ma spero non zuccheroso o ‘tossico’. Ho cercato di evitare i cliché pur restando fedele ai canoni del genere. Il plot si prestava molto. Abbiamo un po’ giocato anche dal punto di vista formale, con le luci, per differenziare la parte italiana da quella americana, più che altro per dare sapori diversi alla storia, perché è il protagonista stesso ad attraversare varie fasi”.

Partner femminile è Isabella Ragonese, alle prese con una vicenda che ricorda vagamente quella interpretata dall’attrice in Dieci Inverni: “Un attore cerca sempre di rinnovarsi – dice -ma non sempre questo deve passare attraverso differenze radicali. A volte è bello aggiungere sfumature, e i tempi di Dieci Inverni erano decisamente diversi. Avevo un po’ di timore perché il mio personaggio è molto amato. Su Internet c’è un sacco di gente che ci si riconosce. Mi sono ispirata a persone che conosco, ma anche un po’ a Fabio, perché c’è un po’ di lui anche in Michela. E’ stato un privilegio lavorare con chi ha creato la storia”.

Il film, che con la sua uscita ai primi di dicembre fa da preludio alle festività natalizie (“siamo convinti che arriverà tranquillamente al 25”, afferma Paolo Del Brocco di Rai Cinema/01) è stato protagonista al Festival di Torino di una piccola polemica. Ieri alle 18 doveva essere proiettato per la stampa accreditata al Festival, con l’impegno a non scriverne, ma la proiezione è stata annullata per motivi tecnici. Quindi di fatto la presentazione romana anticipa la proiezione ufficiale torinese, questa sera, 28 novembre, alla presenza di regista e interpreti. Pare che il direttore Gianni Amelio non ne sapesse nulla e che ci sia rimasto un po’ male, anche perché il film, prodotto da Beppe Caschetto in collaborazione con Rai Cinema e Telecom Italia Media, è girato parzialmente a Torino con il sostegno di FIP Film Investimenti Piemonte.

 

Nel cast, anche Pietro Ragusa, Camilla Filippi, Lino Toffolo, Luciana Littizzetto e Stefania Sandrelli.

autore
28 Novembre 2011

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