BERLINO – Il direttore della Berlinale Dieter Kosslick ha firmato il protocollo “5050×2020” per la parità di genere al festival e al mercato EFM. La firma ha avuto luogo sabato scorso nella Meistersaal nel corso del convegno “Gender, Genre and Big Budgets” organizzato da Women in Film and Television (WIFT) e dal Dortmund | Cologne International Women’s Film Festival. Con “5050×2020”, la Berlinale si impegna ad andare verso una equa presenza di donne e uomini nella regia e nei comitati di selezione in vista del 2020 e a pubblicare statistiche al riguardo, cosa già avvenuta nel 2019 con un dettagliato studio sul gender nella regia, produzione, sceneggiatura, direzione della fotografia e montaggio reso pubblico all’inizio della manifestazione.
Al protocollo hanno già aderito i festival di Annecy, Sarajevo, Locarno, Venezia, Toronto, Cannes e Rotterdam: Berlino è l’ultimo in ordine di tempo ma solo per motivi di calendario.
Il nuovo comitato di selezione del festival sarà composto da sette membri guidati da Mark Peranson: gli altri sono Lorenzo Esposito, Sergio Fant, Aurélie Godet, Paz Lázaro, Verena von Stackelberg, Barbara Wurm
Mehmet Akif Büyükatalay con la sua opera prima Oray ha vinto il GWFF Best First Feature Award alla Berlinale
"Scrivere questo film ha significato per me raccontare una verità, cosa che è diventata nel nostro paese sempre più difficile”. Questa è la dichiarazione di Roberto Saviano, vincitore del premio per la sceneggiatura alla 69ma Berlinale, assieme a Maurizio Braucci e al regista Claudio Giovannesi, per La paranza dei bambini, tratto da un suo romanzo
Orso d'argento per la sceneggiatura a La paranza dei bambini, Premio Fipresci per Dafne e un'accoglienza positiva per tutti i titoli della selezione italiana alla 69esima Berlinale. Il denominatore sorprendentemente comune sono i protagonisti di questi film, ragazze e ragazzi colti nella vita reale o a cui viene chiesto di interpretare personaggi vicini alla loro esistenza