“Non vedo l’ora di vedere Kevin di nuovo al lavoro. È un genio. È così elegante e divertente, generoso fino all’eccesso, e conosce la nostra arte più di quanto noi riusciremo mai”.
È Sharon Stone a parlare con stima e ammirazione incondizionata del suo collega Kevin Spacey, assolto lo scorso anno dai nove capi d’accusa che pendevano su di lui nel Regno Unito per comportamenti sessuali inappropriati sul set, e anche da quella intentata negli USA da per una presunta aggressione dello stesso tipo, che sarebbe avvenuta negli anni ‘80. “È terribile che lo stiano accusando perché non sono stati capaci di venire a patti con se stessi per averlo sfruttato, e non aver fatto i conti con loro stessi”.
Ma sono diverse le star di Hollywood, tra cui anche Liam Neeson, ad essersi esposte pubblicamente in questi giorni per difendere Spacey, chiedendo il suo “ritorno nell’industria cinematografica”, come riporta un comunicato pubblicato da The Telegraph. Il protagonista di American Beauty, lo ricordiamo, non lavora sul set dal 2017, in seguito a numerose accuse avanzate da diversi uomini al di qua e al di là dell’oceano.
La decisione di prendere posizione in maniera così decisa arriva dopo la distribuzione in Gran Bretagna del documentario Spacey Unmasked, che fa emergere nuove accuse nei confronti dell’attore. Stone e Neeson, insieme a Stephen Fry e Murray Abraham – quest’ultimo accusato lui stesso di comportamento inappropriato sul set di una serie – hanno chiesto a gran voce il reintegro di Spacey nell’industria hollywoodiana.
“Sono profondamente rattristato nell’apprendere queste accuse contro Spacey”, ha dichiarato al Telegraph Liam Neeson, dicendosi sconfortato per la situazione del collega: “Kevin è un uomo di valore e un uomo di carattere. È sensibile, eloquente e non giudicante, con un fantastico senso dell’umorismo. È anche uno dei nostri migliori artisti a teatro e davanti alla macchina da presa. Personalmente, penso che la nostra industria abbia bisogno di lui e sente molto la sua mancanza”.
“Lo sostengo senza riserve” ha aggiunto Abraham. “Chi sono questi avvoltoi che attaccano un uomo che ha pubblicamente accettato la responsabilità per certi comportamenti, a differenza di molti altri? È un uomo perbene, io sto con lui e chi è senza peccato scagli la prima pietra”.
Critiche al documentario arrivano anche da Stephen Fry: “Mettere Spacey nella stessa categoria di persone come Harvey Weinstein e continuare a perseguitarlo e tormentarlo, dedicare un intero documentario ad accuse che semplicemente non corrispondono a crimini… Come può essere proporzionato e giustificato?”
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