“Hey Jude, don’t be afraid. You were made to go out and get her. The minute you let her under your skin, Then you begin to make it better”.
Quando cinquant’anni fa Peter Robert Law e Margaret Anne Heyworth hanno deciso di chiamare loro figlio Jude in omaggio alla celeberrima canzone dei Beatles, non sapevano ancora che questo verso si sarebbe potuto adattare benissimo alla recitazione di loro figlio, Jude Law.
Cinquant’anni dopo lo sappiamo tutti, e se i compleanni servono a qualcosa, forse, è per guardarsi indietro e tracciare un bilancio. Quello di Jude Law verso la recitazione è in attivo. Jude Law è uno di quegli attori dei quali, forse, non si ha piena consapevolezza della carriera che sta avendo. Un attore che ha cominciato presto a lavorare con grandi autori e che ha saputo schivare quello che pareva essere diventato il suo destino: interpretare il bello e sfuggente in commedie d’amore ben scritte.
Inizia col teatro, Jude Law, e di fatto non lo abbandonerà mai, sebbene il cinema sia il suo mezzo d’espressione prediletto. Il suo primo film rilevante è Shopping di Paul W.S. Anderson, sul set del quale incontra Sadie Frost, che diventerà la sua prima moglie, madre di tre figli e sodale artistica, visto che dirigeranno insieme delle opere shakespeariane in Sudafrica per beneficenza.
Il 1999 è un anno decisivo per Jude che, ventisettenne, recita in due film importanti di grandi registi: eXistenZ di David Cronenberg e Il talento di Mr. Ripley di Anthony Minghella che gli vale la candidatura come miglior attore non protagonista sia all’Oscar che ai Golden Globes e una statuetta ai BAFTA. Qualche anno dopo, nel 2004, arriverà anche la candidatura agli Oscar come miglior attore protagonista per Ritorno a Could Mountain, ma Sean Penn di Mystic River è un avversario tosto da battere. Nel mezzo, nel 2001, recita in A.I. Intelligenza Artificiale di Steven Spielberg nel ruolo di Gigolò Joe, un personaggio memorabile. A parte Alfie di Charles Shyer, remake dell’omonimo film del 1966 diretto da Lewis Gilbert, che è considerato uno dei più brutti rifacimenti di sempre, Jude sbaglia poco e niente nelle scelte. È uno dei protagonisti nella commedia immortale L’amore non va in vacanza e collabora con registi come Wes Anderson, Guy Ritchie, Steven Soderbergh, Terry Gilliam, Wong Kar-Wai, Martin Scorsese e Woody Allen.
C’è un momento, a metà degli anni 2000, in cui sembrava doversi un po’ decentrare da una certa centralità che aveva acquisito, ma poi è arrivato Paolo Sorrentino. In piena epoca delle serie tv, nel 2016, diventa il papa bellissimo e machiavellico di The Young Pope di Paolo Sorrentino, e aggiunge alla sua carriera anche la medaglia della serie d’autore.
Per non farsi mancare nulla, col ruolo del giovane Albus Silente in Animali Fantastici si è accaparrato anche un franchise di successo assicurato, nonché uno dei personaggi impossibili da non amare, quello del futuro preside tutto cuore e saggezza della scuola di magia di Hogwarts.
Bello ed elegante come solo un londinese sa essere, talentuoso e intelligente nello scegliere i suoi ruoli, nel levare il calice per i suoi 50 anni, Jude Law ha più di un motivo per festeggiare.
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