Jude Law è L’Uomo Nero, ma diserta il tappeto rosso


Blitz di Jude Law all’Auditorium per un breve incontro e una foto con il direttore artistico del Festival di Roma Marco Müller. L’attore inglese, che non ha fatto il tappeto rosso, non sarà neppure alla presentazione ufficiale del film Le cinque leggende di Peter Ramsey, a cui dà la voce dell’Uomo Nero, che sarà presentato martedì fuori concorso al Festival. Alla soglia dei 40 anni (li farà il 29 dicembre), ha voglia di stupire prima di tutto se stesso “con nuovi ruoli mai fatti prima che ti facciano venire un po’ di sana paura, un’ottima motivazione per accettare una parte”. Eccolo così alternare nel giro di una stagione un “furfante affascinante” come il killer di mezza tacca Dom Hemingway nell’omonimo film che, diretto da Richard Shepard, sta girando in patria in questi giorni, un perfido conte Karenin marito di Anna Karenina-Keira Knightley nell’atteso adattamento cinematografico del romanzo di Tolstoj e il “male assoluto” per i bambini di tutto il mondo, l’Uomo Nero nel film d’animazione Dreamworks Le cinque leggende, una vera perla del Festival di Roma, in sala dal 29 novembre distribuito da Universal.

 

“Fare un film d’animazione fa raggiungere risultati che in carne ed ossa non puoi avere”, ha detto l’attore sfoggiando barba e basettoni rossicci. Padre di 4 figli, relazioni sentimentali molteplici (famosi i ritorni di fiamma con Sienna Miller, che lo aveva lasciato dopo averlo beccato con la baby sitter dei loro figli), Law dice di essersi “divertito” a dare la voce al supercattivo del film, “un cattivo netto, senza ripensamenti così perfido da fare leva sulle paure infantili, quelle del buio e dell’ignoto. Le stesse che avevo da piccolo, mentre i miei figli sono molto più coraggiosi di me. Per un attore fare il cattivo è molto affascinante, fa lavorare sulla parte oscura che tutti abbiamo e tendiamo a nascondere”. Nel dramma Anna Karenina diretto da Joe Wright, sceneggiato da Tom Stoppard, in sala in Italia solo il 21 febbraio, si vede soffiare l’infelice moglie dal conte Vronsky, interpretato da Aaron Johnson che Law giudica “uno dei giovani attori da tenere d’occhio. “Il mio conte Karenin è meno stereotipato della tradizione, un personaggio più complesso e che riporta con più fedeltà al libro che a sua volta è molto fedele alla vita come la migliore letteratura sa essere: un misto di fallimenti e trionfi”, racconta Law. Richiesto in tanti progetti, Jude Law è atteso al cinema anche nel nuovo film di Steven Soderbergh Side Effects ed è nel cast di Queen of the Desert di Werner Herzog con Naomi Watts e Robert Pattinson. “Non sono competitivo – dice la star inglese – ho imparato presto che se ti metti a gareggiare perdi. Da ragazzo abitavo insieme a Ewan Mc Gregor e Jonny Lee Miller, ci capitava di fare i provini per lo stesso ruolo e una volta prendevano uno, una volta l’altro: non dipendeva solo dalla bravura ma anche da quanto eri giusto per quel personaggio. Accettare questo ti aiuta a crescere e a vivere questo mestiere diversamente”.

 

Per Le cinque leggende – che vede nello stesso film Babbo Natale, la fiaba del dentino, l’Uomo Nero, il coniglio di Pasqua, Sandman e Jack Frost – ha avuto l’ok dai figli “in genere sono critici feroci, stavolta gli sono piaciuto. E credo che il film piaccia anche agli adulti: siamo tutti cresciuti con questi personaggi”. Dopo oltre 200 repliche di Amleto abbandonerà il ruolo scespiriano a teatro, ma solo per cambiare: è atteso sul palcoscenico del Noel Coward Theatre in Enrico V tra un anno esatto.

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11 Novembre 2012

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