Cala il sipario sulla 1° edizione di “Job ciak – I giovani riprendono il lavoro”, il video contest organizzato da UIL e UILWEB.TV. Filo conduttore di quest’anno i giovani e il lavoro, tema sul quale videomaker, dai 18 ai 35 anni, provenienti da tutta Italia, e non solo, si sono cimentati raccontando e rappresentando la propria idea di lavoro. Una prima edizione di successo che ha dato spazio e voce alle nuove generazioni su un tema centrale per la loro vita, ma anche per il futuro del Paese. Ampia la partecipazione dei giovani videomaker che con il proprio lavoro hanno mostrato un ricco ventaglio di progetti.
Durante la cerimonia di premiazione, che si è svolta a Roma, presso gli Studi di Cinecittà, i membri della giuria – Laura Delli Colli (Presidente), Franco Di Mare, Valentina Lodovini, Gianfranco Pannone, Salvo Ugliarolo – hanno decretato come vincitore il cortometraggio Believe del diciottenne Duccio Zanone. Questa la motivazione: “perché riesce a esprimere, con efficacia, lo stato d’animo dei più giovani nell’attesa, spesso deludente, e nel primo e difficile impatto con il mondo del lavoro, ma anche l’importanza di resistere e la volontà di reagire senza rinunciare né perdere la speranza di potercela fare, ripartendo sempre, tenacemente, da se stessi, nonostante le difficoltà”.
L’ultima speranza di Giulia Ciotola e Luca Landi, con 900 like, si è aggiudicato il Premio Social, il video più votato sulla rete. Un filmato coinvolgente in cui i lavoratori prendono in mano il proprio futuro salvando l’azienda, che vuole chiudere i battenti e trasferirsi all’estero, e, con essa, i posti di lavoro. Assegnata, inoltre, dal direttore generale di Fondimpresa, Elvio Mauri, la menzione speciale Fondimpresa a Donne che…girano di Viola Piccininni. Il corto affronta il tema delle competenze della formazione professionale. Tre donne e tre mestieri in un intreccio di vite, esperienze e testimonianze sul proprio rapporto con una professione inconsueta e affascinante. Conferita, infine, una menzione speciale della giuria a Hasta luego cariño – Ciao cuore di Paky Perna e Antonello Novellino per aver affrontato un tema purtroppo attuale e drammatico, come quello delle ‘morti bianche’ e degli incidenti sul lavoro. Il cortometraggio evoca anche il senso della ricerca del lavoro che porta oltre i confini del Paese tanti giovani italiani, che sempre di più cercano all’estero il loro futuro.
Nel corso della cerimonia di premiazione, è stato proiettato, inoltre, fuori concorso Ottocentosettantatre da un’idea di Devid Olivotto. Il video ripropone la lettera con la quale Michele Valentini, trentenne friulano, ha detto addio alla propria vita stanco del precariato e deluso da chi ha lasciato la sua generazione senza prospettive. Un momento di commozione e un messaggio forte, affinché così grandi tragedie non avvengano mai più, nella speranza di un futuro migliore.
Nelle sue conclusioni, il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ha ringraziato i componenti della giuria per il lavoro svolto e ha avuto parole di congratulazione e di incoraggiamento per tutti i giovani che hanno partecipato al video contest: “Il futuro del Paese – ha detto – è nelle vostre menti e nei vostri cuori, nelle vostre idee e nel vostro coraggio. Noi tutti dobbiamo creare le condizioni perché possiate esprimere le vostre potenzialità. Anche per tale motivo – ha concluso Barbagallo – vogliamo dare continuità a questa iniziativa, come simbolo del nostro impegno per i giovani e per il loro futuro”.
Il regista francese è stato insignito del Premio alla Carriera Laceno d’Oro. La premiazione avverrà durante la 49esima edizione del Laceno d’Oro International Film Festival, che si terrà ad Avellino dal 1° all’8 dicembre 2024
La regista riceverà il premio per La Chimera il 13 novembre, con la proiezione del suo nuovo cortometraggio Allégorie citadine e un incontro
La motivazione del riconoscimento: “è un approccio sorprendente, commovente e innovativo al tema molto delicato dell'adozione”
"Costruisce ponti fra culture, generazioni e popoli”, si legge nella motivazione del riconoscimento, che per la prima viene attribuito a un regista che “si muove tra il più sofisticato cinema d'autore e l'attenzione per il pubblico”