VENEZIA – Orfano di quel “mito assoluto” che è stato per lui Jerry Lewis, Jim Carrey lo imita e gli rende omaggio in conferenza stampa. “Un genio che ha avuto una grande influenza su di me. Avevamo un collegamento telepatico – racconta – ad un certo punto dicevo ‘stanno trasmettendo Jerry in tv’, accendevo il televisore ed era vero, lui era lì, incredibile”.
L’interprete canadese, 55 anni, è al Lido con il documentario Jim & Andy di Chris Smith, fuori concorso. Un documento-verità che nel raccontare il backstage di Man on the moon, il film del 1999 diretto da Milos Forman sulla vita e la storia artistica del comico irriverente, sopra le righe Andy Kaufman (morto prematuramente di cancro) e del suo bizzoso irascibile alter ego Tony Clifton, entrambi interpretati da Jim Carrey, finisce per diventare una “meditazione sul concetto di verità, successo, sogni, arte”. Sottotitolo del documentario, molto apprezzato e ancora senza distribuzione italiana, è The Great Beyond – The Story of Jim Carrey & Andy Kaufman With a Very Special, Contractually Obliged Mention of Tony Clifton.
Carrey, apparso in ottima forma dopo anni di depressioni, si commuove parlando del padre Percy morto troppo presto per vedere i suoi successi: accadde tre settimane dopo l’uscita del blockbuster The Mask (1994), che incassò cifre iperboliche, e Carrey infilò nella sua bara un assegno da 10 mila dollari quasi a riscattarlo dei fallimenti.
“Questo film – dice l’attore parlando di Jim & Andy – è gratificante per me, è bello che non mi si veda solo come una persona che fa smorfie, come una maschera ma si capisca il mio lavoro, l’alto livello di impegno. Tutti i miei film hanno un significato, tutti gli aspetti anche quelli più ridicoli del mio lavoro hanno un significato spirituale per me, persino in Scemo & più scemo”.
Si è conclusa con gli interventi di Umberto Galimberti e Vincenzo Vitiello l’edizione 2017 di Lido Philo. La sala piena in cui talvolta si sono dovute aggiungere sedie per gli spettatori, è una conferma dell’interesse che il pubblico della Mostra di Venezia mantiene per occasioni di dibattito culturale critico
Doppio appuntamento con l’animazione in sala questo weekend, che vede in programma Cars 3, tradizionale cartoon Pixar per bambini in CGI, ma anche Gatta Cenerentola, versione futuristica e adulta della novella raccolta da Basile, che ha incantato la Mostra di Venezia
Il ministro della cultura israeliana Miri Regev ha protestato per non essere stata invitata alla cerimonia degli 'Ophir', gli Oscar dello Stato ebraico in seguito al suo attacco contro il film Foxtrot di Samuel Maoz
La rassegna propone nella Capitale una selezione di titoli provenienti delle varie sezioni di Venezia 74, in versione originale con sottotitoli in italiano. Oltre 40 titoli nelle 11 sale coinvolte, interessando i quartieri Prati (Adriano, Eden, Giulio Cesare), Trastevere (Nuovo Sacher, Intrastevere), Pinciano (Barberini, Savoy, Mignon), il centro storico (Farnese, Quattro Fontane) e Testaccio (Greenwich)