Alla Cineteca di Bologna un evento insolito: “Gili su Gili. Incontro con il critico francese che ha cambiato il cinema italiano”. Pungolato dai vecchi amici Gian Luca Farinelli e dal sottoscritto, Jean A. Gili ha parlato della sua passione per il cinema italiano.
Nato a Nizza da padre italiano di professione meccanico, fin dagli anni di scuola Gili divora pellicole su pellicole nei numerosi cinema della città. Inizia a collaborare a cineclub e a scrivere su riviste amatoriali. Con l’intenzione di diventare regista, si trasferisce a Parigi. Dopo la laurea intraprende invece la carriera di ricercatore e docente universitario. Scrive ogni mese recensioni per la diffusissima rivista mensile Cinéma, e in seguito collabora a Écran, Positif, Jeune Cinéma, 1895, ecc. Si interessa sia di Hollywood che del cinema europeo in generale. Nel 1971 pubblica il suo primo libro: Howard Hawks (Éditions Seghers), dedicato ad un maestro americano che Gili aveva intervistato. Ottiene una borsa di studio per trasferirsi tre anni a Roma e effettuare ricerche storiche sul cinema italiano del ventennio fascista. Intervista a tappeto tutti i sopravvissuti di quell’epoca, famosi o meno. Diventa amico di numerosi cineasti contemporanei: Sergio Leone, Luigi Comencini, Dino Risi, Federico Fellini, Alessandro Blasetti, Mario Camerini, Ettore Scola, Age e Scarpelli, Mario Monicelli, Marco Bellocchio, Bernardo Bertolucci, Pupi Avati, Francesco Rosi. Pubblica la prima monografia in Francia dedicata al regista napoletano: Francesco Rosi. Cinéma et pouvoir (Le Cerf, 1977). Tiene corsi sulla comédie italienne alla Sorbona, diventando via via, secondo le sue stesse parole, “l’avvocato del cinema italiano a Parigi”. Allestisce omaggi, retrospettive, convegni, mostre e festival dedicati al cinema italiano.
L’evento annuale più importante Gili lo crea ad Annecy, al confine con la Svizzera. Dedica volumi fondamentali a Marcello Mastroianni, ai grandi comici, da André Deed, alias Cretinetti, ad Albertone. Pubblica un libro di conversazioni con Nanni Moretti. Gira un reportage sui set di Paolo Sorrentino. Recentemente Jean A. Gili ha donato alla Cineteca di Bologna i nastri magnetici delle sue innumerevoli interviste con l’intero mondo del cinema italiano. Conclusa la carriera d’insegnante universitario, Gili sta collaborando con le compagnie francesi specializzate in classici italiani restaurati, e riediti sia nelle sale che in DVD. Sta per uscire il ritratto d’un personaggio poliedrico che Gili aveva conosciuto e frequentato: Mario Soldati cinéaste malgré lui (Rouge Profond Éditeur).
La rassegna di film scelti dal regista americano inizierà il 1° giugno al Cinema Lumière della Cineteca di Bologna mentre dal 29 maggio sarà alla Casa del cinema di Roma
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