Jasmine Trinca e il ribaltamento del mito

In anteprima italiana al TFF l’esordio alla regia di Chiara Malta, Simple Women, in cui Jasmine Trinca è una regista folgorata, sin da adolescente, dalla visione di Simple Men di Hal Hartley


TORINO – Dopo la prima mondiale al Festival di Toronto, in anteprima italiana al TFF, in Festa Mobile, l’esordio alla regia di Chiara Malta, Simple Women, in cui Jasmine Trinca è una regista, Federica, folgorata, sin da adolescente, dalla visione di Uomini semplici di Hal Hartley, uno degli esponenti più apprezzati del cinema indie degli Anni ’90, e dal personaggio interpretato dall’attrice Elina Löwensohn, che soffriva, come lei, di crisi epilettiche. Trent’anni dopo Federica incontra Elina, la cui fama è in leggero declino, a Roma per un ennesimo provino, e scopre che non è americana come credeva. Elemento che la stupisce poiché era convinta diconoscere ogni cosa del suo mito, ma ciò che sapeva, evidentemente, non corrispondeva alla verità. Le propone allora di girare un film sulla sua vita, dall’infanzia nella Romania di Ceausescu ai cult-movie americani, ma sul set niente va come previsto. Perchè il cinema è un’illusione e gli idoli sono destinati a cadere dal piedistallo. 

Un cambio di prospettiva inevitabile poiché, come sottolinea Chiara Malta, “il rapporto che inizialmente Federica aveva con Elina Löwensohn, era da spettatrice, soggiogata da quest’icona cinematografica”. Quando le chiede di fare un film deve, però, cambiare posizione, l’idolo deve scendere dal piedistallo e il rapporto tra spettatrice e il mito deve cambiare. Nel percorso del film a un certo punto c’è una confusione tra le due donne, un ribaltamento di ruolo, in cui la regista diventa una sorta di alter ego e di rivale, in un gioco divertente e al tempo stesso crudele tra regista e interprete. “Elina per un certo tempo del film è come un contenitore – continua la regista a proposito del cambio di ruolo all’interno del film – che contiene tutto quello che Federica si immagina, un po’ anche il suo passato. In un certo senso contiene Federica stessa”. 

“Questo è uno di quei film che per me rappresentano davvero qualcosa – sottolinea Jasmine Trinca  – Un’idea di cinema fuori dal comune, che mi ha dato la possibilità di lavorare con Vivo Film, una produzione che protegge un’idea di cinema che mi piace e mi corrisponde da spettatrice, ma anche di incontrare Chiara ed Elina Löwensohn che portava sul set un ruolo difficilissimo, se stessa e l’interpretazione di se stessa, qualcosa che manderebbe fuori di testa qualsiasi interprete”.

Interrogata, poi, se sia cambiato nel tempo il suo approccio con i ruoli che le vengono offerti, Jasmine Trinca conferma: “È vero che con il tempo è difficile mantenere sempre alte le energie, anche perché il mio approccio al lavoro prevede sempre un investimento forse eccessivo di emotività e bagaglio personale, e dopo un po’ di anni questo tipo di condivisone non è semplice né scontata. Con l’età sono meno snob di un tempo, cerco di approfittare di più dell’aspeto di godere e di divertirsi con il cinema”.  

Simple Women è una produzione Vivo Film con Rai Cinema, in coproduzione con microFILM. “Probabilmente lo distribuiremo noi come Vivo Film, rivela Gregorio Paonessa, del resto la nuova normativa prevede che il produttore distribuisca i propri film. Vorremmo farlo uscire entro l’estate e dovrebbe essere la nostra prima distribuzione”.

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28 Novembre 2019

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