TAORMINA – Dalla fine degli anni ’90 Simona Ercolani propone le sue Sfide sportive in un programma Rai diventato di culto. Ora lei e la redattrice del programma Coralla Ciccolini portano al cinema la sfida più grande, quella dei calciatori che l’11 luglio 1982 consegnarono all’Italia la Coppa del mondo. Nel quarantesimo anniversario di quella finale epica, è arrivato ieri sera sul palco del Taormina Film Fest il documentario Italia 1982, una storia azzurra, accompagnato da quattro dei suoi protagonisti. Marco Tardelli, Fulvio Collovati, Beppe Dossena e Franco Selvaggi – oggi un gruppo di vecchi amici affiatati che si punzecchiano continuamente con affetto – hanno anche calciato palloni autografati verso la platea del Teatro Antico, per la gioia del pubblico.
“Il calcio non è solo un affare per uomini”, chiarisce subito la produttrice Ercolani, “Abbiamo realizzato questo romanzo popolare, grazie a un ricco materiale di repertorio che comprende materiale inedito, anche per ribadire che il calcio è di tutti”. Tardelli, celebre per il suo urlo vittorioso, ricorda il periodo che stavano passando gli italiani mentre la nazionale cercava il risultato in Spagna: “Il Paese era in difficoltà, le persone erano chiuse in casa, spaventate, se andavi in giro per un rione vestito in un certo modo rischiavi di essere picchiato. Quando siamo tornati abbiamo trovato un’Italia unita, siamo fieri di aver partecipato a questa vittoria”. Nel film scorrono le testimonianze dei protagonisti di quella straordinaria impresa e dei giornalisti che la raccontarono, per la rievocazione dell’epopea di una squadra partita per l’avventura mondiale nella diffidenza generale, avendo tutti contro, con l’Italia in preda a una crisi economica, sociale e politica. E per ricordare l’importanza cruciale di un leader come Bearzot, quasi un padre per gli atleti della nazionale.
La presentazione del film è anche l’occasione per sottolineare come sia cambiato, oggi, il calcio italiano: “Questa nuova generazione di calciatori ha perso il controllo di se stessa – dice Dossena – Demandano la propria vita e le proprie azioni agli altri”, “Devono rivedere qualcosa – aggiunge Tardelli – Noi andavamo dai presidenti delle squadre a combattere per avere i contratti, oggi i calciatori non ci vanno più, il loro agente fa tutto, controlla tutto”. Simona Ercolani sottolinea che quel Mondiale si è svolto “in un momento di passaggio, lo sport era sport ma stava per diventare showbiz. Oggi i calciatori sono star, loro invece erano sportivi”.
Il film, prodotto da Stand by me e Vision Distribution in collaborazione con Sky, arriverà nelle sale l’11 luglio, proprio nel giorno dell’anniversario della vittoria, mentre è già al cinema dal 20 giugno Il viaggio degli eroi, che racconta anch’esso la vittoria mondiale con la voce narrante di Marco Giallini.
“La voce del padrone è stata la colonna sonora dell’estate 1982, per questo il documentario doveva assolutamente essere presentato ora, nel quarantesimo anniversario, in uno dei quattro festival italiani più importanti”. Ne è convinto Marco Spagnoli, che ha concepito il doc (di cui firma la regia) come un viaggio fisico e spirituale - da Milano a Milo – per raccontare Franco Battiato e la sua influenza sulla cultura del nostro paese
Il film britannico di Philip Barantini costruito con un unico piano sequenza tra la cucina e la sala di un ristorante ha conquistato la giuria guidata da Cristina Comencini, che gli ha assegnato tre riconoscimenti (Miglior Film, Miglior Regia e Miglior Attore). Miglior Attrice Danica Curcic per il danese Baby Pyramid
"Non sono un consumatore seriale di serie tv, né ho pregiudizi nei loro confronti: se ce ne sono degne di attenzione, le vedo. Sono aperto a tutto e mi sono esaltato per la serie di Bellocchio", dice il regista, che presenta Ennio al Teatro Antico di Taormina nella serata di chiusura del festival
“I due anni del Covid sono stati due anni col freno a mano", dice il general manager di Videobank, cui è affidata la manifestazione, "questa è stata un'edizione di alto livello e di sicuro abbiamo valorizzato il marchio, lasciandolo meglio di come l'abbiamo trovato". Alla scadenza del mandato quinquennale, riflette sul futuro: "Vedremo che condizioni porrà il nuovo bando e decideremo se partecipare"