Io e lei, la commedia omo-sentimentale

"Se tutte le storie d'amore sono uguali, anche i diritti sono uguali", così Maria Sole Tognazzi spiega il nucleo "politico" di Io e lei, la commedia sentimentale e ironic


“Se tutte le storie d’amore sono uguali, anche i diritti sono uguali”, così Maria Sole Tognazzi (Viaggio sola, L’uomo che ama) spiega il nucleo “politico” di Io e lei, la commedia sentimentale e ironica con Margherita Buy e Sabrina Ferilli, nata dopo aver rivisto per caso in tv Il vizietto. Due donne che stanno insieme da cinque anni, che condividono la quotidianità e che si trovano ad affrontare una crisi che potrebbe dividerle per sempre: Federica (Buy), architetto di estrazione altoborghese con un matrimonio alle spalle, madre di un figlio ventenne, ha sempre avuto qualche difficoltà a venire allo scoperto, non si sente “una lesbica” come dice lei stessa con una punta di fastidio; Marina (Ferilli), ex attrice procace che ora gestisce un ristorante bio, ha sempre amato le donne, viene da una famiglia modesta dove l’accettano pienamente, ha la battuta pronta e niente peli sulla lingua. Nei ruoli le due mattatrici hanno portato se stesse, tic e nevrosi comprese, con una recitazione naturalistica e leggera anche se consapevole della responsabilità di toccare un argomento caldo, mentre in Senato si decide sulle unioni civili e nella società dominata dalla Chiesa cattolica si discute di famiglie arcobaleno a volte in modo lacerante.

“In una situazione italiana arretrata in cui ci sono ancora tante cose da discutere, è importante fare vedere cosa succede davvero dentro un amore tra due donne – dice Margherita – c’è molto egoismo nel non capire i problemi delle persone che hanno vite un po’ diverse”. Per Sabrina Ferilli, da sempre nota per il suo impegno politico, “l’Italia lascia per strada tutti, anche le coppie sterili. Per un paese come questo ci voleva una storia sentimentale che non divide perché, se togliamo la parola sesso, alcune cose diventano più facili da accettare”. E dunque Io e lei è ben lontano dall’erotismo di La vie d’Adele. C’è al massimo una casta allusione al sesso coniugale sotto le lenzuola. Semmai un modello potrebbe essere I ragazzi stanno bene di Lisa Cholodenko con Julianne Moore e Annette Bening nei panni di una coppia matura con due figli già grandi che deve fare i conti con l’irruzione nella loro vita del padre biologico dei ragazzi. Ma in Italia siamo ancora lontani da scenari simili: “Spesso vado su internet con un nickname – continua a raccontare Ferilli – e ho toccato con mano le reazioni di chi pensa che il matrimonio gay potrebbe dare il via libera a qualsiasi desiderio, compresa la bigamia. Dall’omosessualità si arriva a parlare di pedofilia, c’è ignoranza e paura. Quindi meglio affrontare il discorso dal lato omo-sentimentale”.

La sceneggiatrice Francesca Marciano considera il film quasi senza precedenti nel cinema italiano – non considerando Riparo di Marco Simon Puccioni e Viola di mare di Donatella Maiorca. “Sì, ci sono stati tanti personaggi omosessuali nel cinema, ma spesso erano raccontati in storie tragiche oppure come macchiette e cliché”. Mentre Cotroneo rincara la dose circa la necessità che il film si rivolga al grande pubblico sfatando molti luoghi comuni e fugando radicati timori: “Siamo un paese condannato dalla Corte Europea perché non riconosce i diritti di queste persone. Come Thelma e Louise virò il road movie al femminile, aprendo nuove frontiere, così facciamo noi in un cinema che spesso ha raccontato i gay maschi e raramente le donne”.

Per Sabrina Ferilli, che definisce Margherita Buy “la migliore attrice italiana con una capacità felina di stare davanti alla macchina da presa”, l’apertura della società ai gay è “un fatto di conoscenza, ma non dipende solo dalla politica, anche noi cittadini dobbiamo fare qualcosa, manifestare, sollecitare, non delegare tutto. Certo, questo governo di sinistra e laico ha il dovere di portare avanti certe battaglie”.

Io e lei, prodotto da Indigo con Rai Cinema e Lucky Red, esce in oltre 200 copie dal 1°ottobre.

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25 Settembre 2015

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