Il vero Rino non era così?


M.Turco“Abbiamo raccontato la storia di Rino Gaetano operando un forte lavoro drammaturgico, ma senza tradirla e senza rinunciare allo spirito del personaggio, un ragazzo che aveva capito moltissimo del suo tempo. Mentre alcuni suoi coetanei sparavano, lui puntava sulla risata per seppellire il potere. Invece delle P38 usava l’ironia”. Così Agostino Saccà , direttore di Rai Fiction, risponde alle polemiche suscitate dalla fiction Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blu, diretta da Marco Turco e interpretata da Claudio Santamaria. A scatenare le domande sulla fedeltà del racconto ai fatti reali sono le dichiarazioni di Anna Gaetano, sorella del cantautore calabrese, secondo cui non corrispondono alla realtà l’idea che Rino potesse comprarsi una casa con piscina, che avesse forti conflitti con il padre e che fosse un ubriacone: “Un conto è il piacere del bere, un conto è farlo bere così tanto”, come ha detto a ‘Primissima Daily’.

“Prima di scrivere la sceneggiatura abbiamo fatto una ricerca approfondita su Rino Gaetano – si difende il regista Marco Turco – leggendo tutti i libri, parlando con i collaboratori, i tecnici, gli amici e i familiari di Rino, compresa la sorella. Come spesso accade, 15 persone hanno raccontato 15 storie diverse, ognuno aveva il suo Rino, ed è normale che quelli che l’hanno conosciuto possano non ritrovarlo nel film come lo ricordano”. In effetti nella fiction dedicata all’autore di “Gianna” compare un artista inventivo, ironico e dissacrante, sempre combattuto tra la voglia di esprimersi liberamente e la necessità di scendere a compromessi con il sistema. Un uomo che ha voglia di riscattarsi dalla sua estrazione popolare e si compra un villone con parco e piscina – cosa che in realtà Gaetano non fece mai, limitandosi a una casa in campagna con le galline – che litiga spesso e volentieri con il padre e che appena può si rifugia nella bottiglia. “Ci siamo presi delle libertà, ma solo per restituire al meglio il pensiero, l’anima, la forza di Rino Gaetano, e per descrivere anche il contesto storico degli anni ’70, quando tutti i giovani vivevano un conflitto generazionale”, aggiunge Saccà, a cui fa eco la produttrice Claudia Mori: “Io ho conosciuto Rino, e nel film vedo molto di lui. Il personaggio non è stato tradito, anche se ci sono degli inevitabili interventi autorali”.

C’è da immaginare che queste libertà narrative scontenteranno molti fan del cantante, scomparso a causa di un incidente stradale nel 1981, a soli 31 anni, ma adorato ancor oggi da un pubblico vastissimo e composto anche da giovanissimi. Non scontenterà, invece, Claudio Santamaria, che nella fiction, oltre che il volto, a Gaetano presta anche la voce. Tutte le canzoni di Ma il cielo è sempre più blu (fatta eccezione per “Mio fratello è figlio unico” della scena iniziale e “Ma il cielo è sempre più blu” del finale) sono infatti cantate dall’attore, e in modo estremamente convincente.

Prodotta da Rai Fiction con la “ciao ragazzi!” di Claudia Mori, la fiction andrà in onda tra il novembre e il dicembre prossimi e, chiarisce Saccà, “servirà a dare un segnale forte al pubblico dei più giovani, per far loro capire che Rai Uno non è solo la ‘tv di papà'”.

Michela Greco
02 Luglio 2007

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