Nel 1992 ci aveva già provato Francis Ford Coppola: riportare Dracula alle origini, spogliandolo dei connotati più commerciali e kitsch accumulati in anni di horror prodotti da Universal prima e Hammer poi, e rimettere insieme i pezzi di una figura controversa come quella del principe valacco, realmente esistito. Ma il suo film, pur bello e importante tanto da segnare l’immaginario di almeno un paio di generazioni, falliva nel tentativo lasciandosi sedurre dalle implicazioni erotico-amorose che il tema vampirico si porta dietro e dando in pasto al pubblico, più che una storia morbosa di succhiasangue, un racconto romantico fin troppo ben confezionato.
Siamo curiosi ora di vedere se il Dracula 3D di Dario Argento, che parte con gli stessi intenti, sarà più efficace nel restituirci un ritratto vicino alle origini del più celebre vampiro di tutti i tempi. Intanto, ha colpito la giuria della 65° edizione del Festival di Cannes che per la prima volta sceglie un film dell’orrore nella Selezione Ufficiale, anche se fuori concorso.
‘Ho rotto una diga’, ha dichiarato tempo fa il maestro del brivido intervistato dall’Ansa, mostrando tutto il suo entusiasmo per la possibilità di partecipare all’evento che fa parte delle ‘proiezioni di mezzanotte’. “E’ violento – ha detto del suo vampiro – un uomo molto mutevole che vuole il sangue, ma anche il romanticismo”.
Per dargli vita, Argento si è avvalso dell’avvolgente tecnologia di ripresa del 3D stereoscopico che ”risucchia” letteralmente lo spettatore dentro la scena. “Il susseguirsi di una serie di elementi che esulano dalla concezione classica di intendere l’entità vampiresca – dice- danneggia la reale immagine appartenente alla tradizione tramandata nell’opera di Bram Stoker, tutt’oggi riconosciuto come il romanzo horror per eccellenza. Il mio intento è stato quello di un ritorno alle origini, proponendo al grande pubblico e alle nuove generazioni, una fedele rappresentazione del conte Dracula, ispirandomi al libro che racconta la sua storia, quindi un film in costume arricchito dalle scenografie e dallo stile gotico dell’epoca che la nuova tecnologia 3D esalta e amplifica”.
Argento, però, ha anche rivelato qualcosa che stride con questo dichiarato principio di fedeltà filologica: “Il mio Dracula è camaleontico: si trasformerà non solo nel solito pipistrello, ma in molte altre creature, dalla mantide alla blatta, ma anche in gufo e un sciame di mosche”. I fedelissimi di Stoker già storcono il naso.
Però, il film ha dalla sua un cast internazionale che vede un affascinante e terrificante Thomas Kretschmann nel ruolo del Conte, una conturbante Asia Argento in quello di Lucy, poi la giovane e brava Marta Gastini (l’indemoniata esorcizzata da Anthony Hopkins ne Il rito) a dar volto e corpo a Mina. Lo spagnolo Unax Ugalde è Jonathan Harker e infine il cacciatore di vampiri Van Helsing ha la faccia espressiva di Rutger Hauer.
Un altro gradito ritorno è quello del direttore della fotografia Luciano Tovoli, già al lavoro con argento su Suspiria e Tenebre. Alle musiche il collaudato Claudio Simonetti per una produzione tripartita tra Italia, Spagna e Francia che vede coinvolte la Multimedia Film Production di Roberto Di Girolamo e Gianni Paolucci, società maggioritaria, in coproduzione con la società spagnola Enrique Cerezo Pc di Enrique Cerezo e in associazione con la societa’ francese Les Film De L’Astre di Sergio Gobbi. Gli effetti speciali del veterano Sergio Stivaletti coadiuvato da Rebel Alliance per quelli visivo dovrebbero completare il quadro di quello che si prenuncia un piatto succoso per gli amanti del brivido. Come una bella bistecca al sangue.
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