Il tunnel caleidoscopico dell’Italian Pavilion: “Un’esperienza incantevole”

CinecittàNews ha raccolto le impressioni di alcuni operatori del cinema italiano che lo hanno attraversato in questi giorni


CANNES – Non un film, né una festa, né la dichiarazione di una star. Il protagonista di uno dei passaparola più potenti di questo 68° Festival di Cannes è il tunnel caleidoscopico attraverso cui si accede all’Italian Pavilion. Un’esperienza psichedelicha che sta ottenendo un grandissimo successo presso gli operatori del mercato, e non solo. Si moltiplicano i selfie e i video realizzati tra gli specchi del caleidoscopio e poi rilanciati su twitter e i vari social network. Alcuni giornalisti fanno quotidianamente dirette Periscope nel tunnel o lo usano come location per i loro servizi video; i fotografi vi danno appuntamento agli attori per realizzare i loro scatti, alcuni produttori ci tornano più volte al giorno per mostrarlo agli amici. In molti chiedono di replicarlo in altri festival, magari a Venezia e a Roma.

Caleidoscopio” è un’esperienza immersiva attraverso il cinema e la tv della nostra storia e del nostro presente, un racconto fatto di immagini e scene che si scompongono e si moltiplicano in un sorprendente gioco di specchi realizzato per Luce Cinecittà dall’architetto Gregorio De Luca Comandini con la collaborazione di 19novanta Communication partners, Studio Nebula, NoideaLab, Gianni Canova (consulente contenuti). Le immagini che scorrono sugli specchi appartengono a un video realizzato appositamente, lungo 7 minuti e proiettato in loop, che contiene immagini del cinema italiano di ieri e di oggi, tra documentari, film di finzione e di animazione. CinecittàNews ha raccolto le impressioni di alcuni operatori del cinema italiano che lo hanno attraversato in questi giorni.

Alessandra Tieri, ufficio stampa Lucky Red: “E’ scioccante e divertente, si fa notare. Dopo un primo momento di titubanza diventa un divertimento, infatti sta attraendo tantissime persone”.

Teresa Marchesi
, giornalista: “Sono incantata, è un’esperienza inquietante e incantevole allo stesso tempo. Sembra di entrare in una lanterna magica e immergersi nelle origini del cinema”.

Mario Mazzarotto, produttore: “Bellissimo, è un motivo d’orgoglio per noi italiani. Sto portando le persone qui a vedere questa cosa bellissima italiana. E poi fa entrare in un bel padiglione organizzato bene”.

Francesca Van der Staay, produttrice italiana basata in Francia: “E’ molto innovativo. Da anni il cinema italiano era sempre nella stessa location, venire qui ora è una sorpresa e offre una visione più ampia dell’arte in generale, non solo cinematografica. Un bellissimo biglietto da visita”.

Marco Amenta, regista: “E’ bello perché ci si perde dentro. Quando sono entrato ho messo le mani avanti per non sbattere contro una parete, non sapevo più qual era lo spazio vero e l’immagine riflessa. Bellissimo perché richiama il cinema italiano, il bello dell’Italia. Una bella iniziativa dal punto di vista formale e di contenuto. Anche a livello organizzativo, nel padiglione ci sono delle belle opportunità di scambio per gli operatori del mercato”.

Piera Detassis, direttrice di Ciak e presidente della Fondazione Cinema per Roma: “Per sapere cosa penso del tunnel caleidoscopico basta guardare nel mio iPhone, con cui ho scattato molte foto per un servizio da pubblicare su Ciak. E’ una grande idea, anche se il primo approccio è quasi spaventoso:  quando ci si avvicina si esita a entrare e attraversare il tunnel. Ma è un bel biglietto da visita per il cinema italiano, soprattutto pensando alle immagini che scorrono e si sdoppiano e moltiplicano”.

Laura Delli Colli, presidente Sngci: “Trovo che sia bellissimo. Sono venuta la mattina presto e l’ho visto ‘pulito’, per intero, senza le persone dentro. E’ un peccato che sia qui dentro e che per arrivarci si debba conoscerlo e sapere dov’è, e non si trovi in un posto di maggior passaggio. E’ un viaggio particolare che mischia la grafica con immagini strepitose del cinema italiano selezionate in modo perfetto. E’ bello anche passare dietro. Sono una fan assoluta di questo caleidoscopio”.

Maurizio Sciarra, regista e presidente Apulia Film Commission: “E’ bellissimo, anche se fa venire il mal di pancia. Rappresenta anche bene il cinema italiano perché evoca la scomposizione del pensiero: visto che siamo tutti scomposti è perfetto”.

Claudia Tomassini, ufficio stampa internazionale: “Ho le vertigini, ma è bellissimo”.

Cristina Priarone
, direttore generale Roma Lazio Film Commission: “Mi piace moltissimo perché sicuramente come cinema italiano ci distignuiamo, una cosa del genere non ce l’ha nessuno. Rimane molto impresso, vengono persone apposta a fare le foto, compresi attori stranieri che lo usano come set. Un’idea originalissima, perfetto”.

Luciano Sovena
, presidente fondazione Roma Lazio Film Commission: “E’ meraviglioso, stupefacente. Fa girare la testa, in senso letterale e in senso positivo”.

Claudia Alì e Désirée Colapietro, ufficio stampa: “E’ una cosa pazzesca, meravigliosa. Volevamo immediatamente farci un selfie, ma non abbiamo potuto perché c’era la fila. Ci dicono che sulla Croisette già ne parlano tutti, non solo gli italiani, e che forse verrà esportato da Cannes in altri festival, speriamo”.

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