Da un cortometraggio di diploma al Centro sperimentale, diventato un lungo attraverso un lavoro sul campo durato quattro anni, nasce Il più grande sogno, l’opera prima di Michele Vannucci, romano, classe 1987, presentata a Venezia a Orizzonti nel 2016 e ora online nel catalogo Prime Video con 102 Distribution. Un film che deve molto alla poetica di Claudio Caligari, “citato” in qualche modo attraverso la presenza di Alessandro Borghi. Ma è costruita attorno a un non attore, Mirko Frezza, dotato di una fisicità e uno sguardo che non lasciano indifferenti, la vicenda che coincide in qualche modo con il progetto. Tra docufiction e finzione pura, con attori veri che si calano dentro la realtà borgatara, è la storia di Mirkone, un 39enne appena uscito dal carcere che cerca di inventarsi un futuro decente, di ricostruire la sua famiglia (ha una donna che lo ama molto ma che è rimasta scottata), di riavvicinarsi alla figlia maggiore che lo respinge, di tenere testa al padre (Vittorio Viviani) che lo vorrebbe bandito come lui. Ma il noir si tinge di fiaba perché Mirko viene inopinatamente eletto presidente del comitato di quartiere (la zona è La Rustica, ma per certi versi ricorda il Corviale di Et in terra pax) e prende sul serio l’impegno inventandosi l’idea di un orto urbano. Frezza ha davvero creato un’associazione, che tra i vari servizi distribuisce pacchi viveri e offre pasti caldi nel quartiere. ”Continuiamo a lavorare, anche in questo momento – spiega – Della nuova amministrazione a Roma abbiamo incontrato qualcuno, ma non vogliamo mischiarci con la politica, perché dovremmo fare compromessi”.
“Ho incontrato Mirko nell’estate del 2012 – racconta Vannucci – quando fece i provini per il mio corto. Voleva lasciarsi alle spalle la vita di strada e stava per nascere il suo terzo figlio. Ho iniziato a frequentarlo e ho scritto un racconto ispirato alla sua storia. Il più grande sogno è un film di finzione che nasce dalla realtà con una messinscena che si muove libera tra commedia, mèlo e crime”. A sostenere il progetto, prodotto da Giovanni Pompili, con il contributo economico del MiBACT, con il sostegno di Roma Lazio Film Commission, Regione Lazio – Fondo regionale per il cinema e l’audiovisivo, in collaborazione con Laser Film e Upupa srl, anche il Premio Solinas Experimenta vinto nel 2015. Per Mirko Frezza il film è stata l’occasione di crescere umanamente, come racconta lui stesso. “Il regista mi ha ascoltato e non ha frainteso le mie parole, così ho rivissuto il mio passato, ho capito che le cose che mi erano capitate potevano servirmi e non essere solo delle dannazioni”. Alessandro Borghi, che nel film è Boccione, il miglior amico di Mirkone, sembra abbonato alle vicende ambientate nella periferia romana. “Giuro che presto vedrete altri film, tra cui Io sono fortunata di Sergio Castellitto, in cui faccio qualcosa di diverso. Però io vedo differenze anche tra Il più grande sogno e i precedenti Non essere cattivo e Suburra. Suburra è un gangster movie, Non essere cattivo è una storia d’amicizia e d’amore, mentre questo parte dalla fine del periodo gangster per raccontare cosa succede dopo. E poi la borgata non vuol dire per forza criminalità”.
Uno dei film spagnoli più popolari nella storia della piattaforma, con oltre 82 milioni di visualizzazioni. Da oggi disponibile il trailer ufficiale
Il docufilm di Daniele Vicari su Fela Kuti coprodotto e distribuito da Luce Cinecittà è disponibile online sulla piattaforma
La piattaforma europea dedica tre opere a tre regine della musica: si comincia con Céline Dion: la nota perfetta. Appuntamento il 28 luglio con Tina Turner: my songs, my life e il 14 agosto con Rihanna, ambasciatrice pop
Dal 9 luglio l’opera prima di Andrea Brusa e Marco Scotuzzi sarà disponibile su iTunes, Google Play, Amazon Prime Video e Cgtv.it