Il Premio Solinas ricomincia da tre

La tre giorni di incontri, convegni, pitch, proiezioni e master class all’Isola della Maddalena termina con una premiazione che guarda avanti: un ex aequo ai tre migliori progetti della 39ma edizione


LA MADDALENA  –  Un premio all’insegna della dialettica e dello scambio di conoscenze.

La Giuria della 39ma edizione del Premio Franco Solinas, composta da Carla Altieri, Alessia Barela, Gabriella Buontempo, Luca Cabriolu, Paola Casella, Teresa Cavina, Francesco Cenni, Francesca Cima, Salvatore De Mola, Graziano Diana, Valentina Gaddi, Daniela Gambaro, Laura Grimaldi, Antonella Lattanzi, Francesca Longardi, Laura Luchetti, Ilaria Macchia, Francesca Mazzoleni, Davide Orsini, Fabio Paladini, Camilla Paternò, Cristiana Paternò, Giannandrea Pecorelli, Vanessa Picciarelli, Laura Pugno, Domenico Rafele, Paola Randi, Fabrizia Sacchi, Federico Scardamglia, Roberto Scarpetti, Serena Sostegni, Michela Straniero, Gianni Tetti, Massimo Torre, Ines Vasiljevic e Lorenzo Vignolo, ha premiato con un ex-aequo tre progetti, per testimoniare la qualità e la diversità delle voci e delle storie presentate.

Il Premio Franco Solinas Miglior Soggetto di 1.500 euro è stato assegnato a:

Due, di Vittoria Paglino e Pierpaolo Moscatello.

Motivazione: ha conquistato la giuria con la delicatezza del suo racconto di un legame familiare poco esplorato dal cinema italiano: quello tra un fratello e una sorella gemelli. La motivazione della giuria ha descritto con poetica precisione l’intensità di un primo bacio tra i due protagonisti, un momento tenero che racchiude l’inizio di una comprensione più profonda della vita, della distanza e dei compromessi. Un amore puro, disinteressato, che attraversa 25 anni di esistenze raccontato con immagini che trasmettono tutta la complessità di questo legame.

Latte, di Alessandro Padovani e Lorenzo Bagnatori.

Motivazione: si è distinto per il suo sguardo alternativo sulla maternità, una storia che tocca il cuore. Ambientato in una dura realtà montana dell’Italia di mezzo secolo fa, racconta l’amore tra una balia e un bambino non suo, dimostrando che il legame materno non è definito dal sangue, ma dall’amore. Con una scrittura vibrante e poetica, il film esplora anche il divario di potere tra ricchi e poveri, città e campagna, uomini e donne, in un’epoca non così lontana dalla nostra, rendendolo universale e toccante.

Nel fiume silenzioso, di Vincenzo Cascone e Lorenzo Ongaro

Motivazione: ha portato una ventata di energia con la sua commedia nera dal ritmo serrato. La storia di una commercialista veneta che si trova al centro di una rocambolesca vicenda criminale, ha fatto sorridere e riflettere allo stesso tempo. Il suo protagonista, irriverente e sottovalutata, diventa l’eroina inaspettata in una parabola di rivalsa sociale. Con intelligenza e astuzia, sfida le aspettative e mette in scacco i suoi avversari, simbolizzando la rivincita di tanti “underdog”, capaci di conquistare il loro posto nel mondo.

 

Perché 3 premi ex aequo

 

“Il valore primario del Premio Solinas è quello di non essere un premio di ‘numeri’”, ha ricordato la Presidente e Direttrice Annamaria Granatello. “Non vince la competizione, vince la discussione. È il motivo per il quale la selezione dura mesi, perché oltre a leggerlo, tutti si devono confrontare su ogni progetto, e solo dopo il confronto possono preparare le lor schede. E questa prima fase di selezione porta ad un’altra fase dove i giurati aumentano fino ad arrivare ad essere da tutti e 36 i giurati. Ed è solo la discussione che porta al risultato”.

“In generale nei festival sono contraria agli ex aequo, ma in questo caso però noi abbiamo la responsabilità di dar spazio a delle voci, alla creatività”, aggiunge la giurata Teresa Cavina: sono voci nuove, non è la fine di un processo, è il suo inizio”.

“Se decidessimo basandoci sui numeri sarebbe molto semplice, chi ha più voti vince. Ma da noi non funziona così”, continua Granatello. “Quelle sono le preferenze, poi però i giurati si incontrano e discutono, e il risultato deve permettere a tutta la giuria di riconoscersi in questi premi. La giuria quest’anno era spezzata in tre, e su questo abbiamo discusso un giorno, e poi ci siamo rivisti ancora il giorno dopo, per arrivare a questa decisione”.

“Innovare il cinema e l’audiovisivo, creando nuovi format, preparare i giovani talenti italiani ad affrontare le sfide del mercato globale rigenerando l’industria con rinnovate energie creative, sguardi, visioni e nuove voci è la mission del Premio Solinas”, ha chiosato la Presidente e Direttrice. “Un premio che a La Maddalena riconferma con forza il ruolo primario degli autori e dei produttori nel processo di sviluppo creativo”.

 

Premio Solinas Documentario per il Cinema

 

La giuria del Premio Solinas Documentario per il Cinema 2024, realizzato in collaborazione con Apollo 11 – La Casa del Documentario e composta da Pedro Armocida, Fabrizio Berruti, Mattia Colombo, Enrica Colusso, Maurizio Di Rienzo, Annamaria Granatello, Gianfranco Pannone, Desideria Rayner, Marta Tagliavia, Giovanna Taviani e Tiziana Triana, ha assegnato il Premio Miglior Documentario per il Cinema di 4.000 euro a

Remote Camera, di Greta De Lazzaris.

 

La Borsa di Sviluppo Valentina Pedicini di 2.000 euro va a Morbìn, di Ludovica Mantovan.

La Menzione Speciale al progetto Di chi sono i figli di Giulia Di Maggio.

 

Premio Solinas Experimenta Serie

 

Il Premio Solinas Experimenta Serie 2024, con la main sponsorship di Rai Fiction, raddoppia il Premio con un ex-aequo che favorirà la realizzazione di due piloti per serie tv:

Soluzione alla Invernizio, di Michela Nuti, Gemma Pistis e Niccoló Gangi De Thierry
Solo un’ultima volta, di Laura Pusceddu

Motivazione: la giuria composta da Isabella Aguilar, Federico Baccomo, Fabrizio Cestaro, Alessandro Corsetti, Emanuele Cotumaccio, Daria D’Antonio, Leonardo Ferrara, Annamaria Granatello, Guido Iuculano, Ilaria Macchia e Matteo Porru ha premiato due progetti, che pur sviluppandosi con toni estremamente diversi, mettono al centro della narrazione figure femminili alla ricerca della verità e della propria identità. I due vincitori si sono distinti per la capacità di portare avanti storie con una visione personale e innovativa, confermando il ruolo fondamentale delle serie nel panorama audiovisivo contemporaneo.

 

Il Premio Solinas si conferma così una vetrina fondamentale per il cinema italiano, capace di valorizzare non solo giovani autori, ma anche forme narrative più mature e sperimentali.

Tra gli ospiti della premiazione Piera Detassis, Presidente Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello e Geppi Cucciari – autrice, sceneggiatrice e attrice. Ad aprire la serata i cantori galluresi del Coro di Villalba, che in chiusura hanno dedicato una splendida canzone alla presidente e direttrice del Premio.

 

La dotazione dei Premi è messa a disposizione SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori.

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22 Settembre 2024

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