Il museo del cinema ricorda La Grande Guerra e Rosi

Fino al 3 maggio al Museo Nazionale del Cinema della Mole Antonelliana la mostra 'Al fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande Guerra', a cura di Roberta Basano e Sarah Pesenti Camp


Fino al 3 maggio al Museo Nazionale del Cinema della Mole Antonelliana la mostra ‘Al fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande  Guerra’, a cura di Roberta Basano e Sarah Pesenti Campagnoni. Un percorso per immagini con scatti e riprese realizzati da fotografi e  operatori militari che raccontano una guerra estrema, imponente e  contraddittoria.  

La Grande Guerra è stato il primo conflitto documentato in modo  sistematico da operatori e fotografi militari o da dilettanti. La fotografia e il cinema, arti tecnologiche del Novecento, sono posti al centro di una strategia offensiva e invasiva non meno pericolosa di quella giocata dagli eserciti nelle trincee: le immagini fisse e animate comunicano direttamente con lo spettatore, superando vincoli linguistici, disinteresse e resistenze ideologiche. Gli scatti e le riprese di soldati e gerarchi, le immagini del fronte e delle retrovie, di feriti, di malati e mutilati hanno così un ruolo di primo piano nel definire gli equilibri di potere dei principali Paesi belligeranti, poiché invadono le pagine di quotidiani e riviste e dominano gli spettacoli cinematografici di tutto il mondo, trovando una eco nelle innumerevoli fotografie amatoriali accumulate dai reducie dalle loro famiglie.  

La mostra si sviluppa dall’Aula del  Tempio, cuore del Museo Nazionale del Cinema e della Mole Antonelliana, simbolo della città, sino agli ambienti espositivi della balconata (piano +25).  Lungo la rampa sono presentate oltre 160 fotografie inedite, scattate in buona parte da Luis Bogino, fotografo nato in Argentina da genitori piemontesi al seguito del Regio Esercito Italiano, e appartenenti alle collezioni del museo.  Un’altra parte significativa è dedicata al film Uomini contro di Francesco Rosi, recentemente scomparso e di cui il museo conserva l’imponente archivio. Da segnalare anche un omaggio all’opera della fotografa Paola De Pietri (che rivisita oggi i luoghi del fronte), una serie di acquerelli e due video installazioni degli artisti Yervant Gianikian – Angela Ricci Lucchi, la prima delle quali inedita (ma entrambe frutto di un paziente lavoro su frammenti originali di film d’epoca), e uno spazio dedicato a videoclip di musicisti pop, folk, rock e metal che si sono interrogati sul conflitto.

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28 Gennaio 2015

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