Si è tenuto mercoledì 30 gennaio a Tunisi un seminario formativo organizzato da ICE e Istituto Luce – Cinecittà presso il Cepex (l’Istituto Tunisino per la promozione internazionale), dedicato alle forme e tecniche della digitalizzazione e restauro degli archivi audiovisivi, ed all’impatto sul territorio delle film commission cinematografiche.
La giornata di lavori, cui ha partecipato una nutrita e qualificata rappresentanza, sia istituzionale e culturale, che produttiva e distributiva tunisina, ha visto da una parte l’esposizione delle esperienze e pratiche di gestione di un grande archivio come quello dell’Istituto Luce, dall’altra una discussione sull’importanza del modello delle Film Commission italiane come esempio proficuamente esportabile in altri territori.
Nella sede del Cepex, alla Maison de l’Exportateur, si sono ascoltate le relazioni per l’ICE della Direttice dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane Cecilia Oliva, per Luce-Cinecittà del Direttore dell’Archivio storico Luce Edoardo Ceccuti , Luciano Sovena, Delegato per l’Area Cinema e documentari e per i Progetti speciali sul Maghreb, e di Cristina Priarone, Direttore Generale della Roma Lazio Film Commission.
Il seminario è stata l’occasione per illustrare il valore culturale e di scambio anche commerciale rappresentato dagli archivi audiovisivi di un Paese che, come la Tunisia, è terra di cinema. La pratica di digitalizzazione e restauro della memoria di immagini di un Paese, accanto alle positive ricadute economiche, culturali, nonché turistiche che l’industria cinematografica può offrire, sono un polo avvertito come centrale per lo sviluppo dell’economia locale.
Il programma ha previsto anche la proiezione di un montaggio di filmati digitalizzati dell’Archivio Luce riguardanti la storia della Tunisia, e di un documentario su un’altra importante e recente esperienza come quella della École des métiers du cinéma di Casablanca, fondata nel 2009 grazie anche al sostegno del Luce e che nel tempo ha saputo formare professionalità locali per il settore audiovisivo.
Si è inoltre parlato del progetto di costituzione di un grande “archivio del Mediterraneo”, che prevede l’unificazione e interazione in una grande banca dati di tutti gli archivi filmici dei Paesi che si affacciano sul bacino, dai primi documenti iconografici alle più moderne tecniche di ripresa digitali, comprese le immagini dai telefoni cellulari, che tanta parte hanno avuto nel racconto dei recenti movimenti per la democratizzazione dei Paesi arabi, proprio in Tunisia partiti due anni fa. Un ambizioso progetto di cooperazione culturale sempre più necessario in tempi di comunicazione globale.
Una testimonianza diretta dell’interazione di documenti filmici tra le sponde del Mediterraneo è stata infine portata dal regista Italo Spinelli, in questi giorni in Tunisia per le prime riprese di un film documentario di prossima produzione con Luce-Cinecittà ., e nel quale saranno utilizzati materiali filmici provenienti dal prestigioso archivio dell’Istituto Luce.
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