Il manga prende vita. Arriva finalmente in sala, con un anno di ritardo sulla data prevista, Dragonball Evolution, live-action basato sul popolare fumetto giapponese creato da Akira Toriyama che ha conquistato milioni di fan al mondo. Un fenomeno globale in grado di generare più di quattro miliardi di dollari di merchandising, ‘Dragon Ball’ è una delle maggiori serie manga mai create, che conta al momento oltre cinquecento episodi. Terza trasposizione cinematografica del fumetto (le prime due non ebbero un gran successo), Dragonball Evolution ha conquistato sin da subito un ruolo di primo piano nella rete: poco dopo l’annuncio del progetto, appassionati di tutte le età si sono dati da fare nella messa on line di presunte immagini e trailer del film, che venivano poi sistematicamente smentite dalla produzione.
A interpretare l’eroico protagonista Goku, Justin Chatwin, già figlio di Tom Cruise nella Guerra dei mondi, che per riuscire a calarsi nelle spettacolari sequenze d’azione previste è stato impegnato in un rigoroso programma di allenamenti studiato dalla prestigiosa società di stunt 87Eleven, autrice delle acrobazie di pellicole come Matrix, The Bourne Supremacy e 300.
Ragazzo comune, con tanto di problemi adolescenziali, ma addestrato sin da piccolo alle arti marziali, Goku riceve dal nonno come regalo per il suo diciottesimo compleanno la ‘sfera del drago’: una piccola palla con quattro stelle che vagano all’interno. Unita alle altre sei sfere esistenti al mondo, garantisce al suo possessore la possibilità di esprimere un desiderio assoluto.
Parte così la ricerca di Goku per impadronirsi delle altre sfere, nel tentativo di proteggere il mondo da un’infinita serie di cattivi, che sfida a suon di arti marziali. Tra gli altri protagonisti il Maestro Muten è Chow Yun-Fat che, smessi i panni del pirata cinese nella saga dei Caraibi, interpreta un personaggio molto diverso da qualsiasi precettore orientale visto finora sullo schermo: oltre che mentore di Goku, Muten è un uomo bizzarro con uno spiccato debole per le donne e le camice hawaiane. E poi c’è il nemico più pericoloso Piccolo, un alieno verde interpretato dal carismatico ‘vampiro ossigenato’ di Buffy, James Marsters. In lui convive però, come in tutti i personaggi di Dragonball, il bene e il male. Inizialmente avversario temibile, diventerà nel corso della serie uno degli alleati nella lotta per la salvezza del Pianeta.
Prodotto dal leggendario Stephen Chow – attore e regista di film che mescolano ironia e arti marziali come Shaolin Soccer e Kung Fusion – Dragonball Evolution è diretto da James Wong, già realizzatore di due fortunati episodi di Final Destination. Un mix di azione e umorismo – come vuole il fumetto originale – condito da effetti visivi d’avanguardia, che rendono in live action la spettacolarità dei combattimenti e le ‘Aure magiche’ che circondano i personaggi e le sfere, che i fan sono abituati a vedere nel mondo a cartoon di ‘Dragon Ball’. Ma questo, secondo il regista, non è solo un action movie ma soprattutto “un film con un messaggio profondamente ottimista” per i più giovani, visto che il protagonista Goku riesce a trasformarsi da studente sfigato del liceo a salvatore del Pianeta.
Dragonball Evolution, che ha debuttato in anteprima in Giappone il 13 marzo scorso conquistando da subito i primi posti del botteghino, uscirà nelle sale cinematografiche italiane dal 10 aprile, in concomitanza con l’uscita USA. E se il riscontro del pubblico sarà positivo, la 20th Century Fox ha già pronto lo script per il sequel, Dragonball Reborn. Parola di Goku.
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