Dopo la preapertura il 1° ottobre a Sacile con Maciste all’inferno di Guido Brignone, la 40ma edizione delle Giornate del Cinema Muto di Pordenone è entrata nel vivo con Ernst Lubitsch che ha inaugurato ufficialmente la rassegna al Teatro Verdi di Pordenone con il celebre Lady Windermere’s Fan (Il ventaglio di Lady Windermere), presentato nel restauro del Museum of Modern Art di New York con musiche di Carl Davis. Tratto dall’omonimo testo teatrale di Oscar Wilde, Lady Windermere’s Fan è stato da subito considerato un capolavoro dalla critica. Il tono della partitura musicale di Carl Davis per trio, violino, violoncello e pianoforte, evoca lo spirito vittoriano, fine Ottocento, del lavoro teatrale, quando a Londra proliferavano ensemble di musicisti che arrangiavano liberamente arie d’opera, marce, ballate sentimentali e valzer.
Non si vedeva da 90 anni Jokeren (Il jolly), una produzione tedesco-danese del 1928, che grazie all’encomiabile lavoro del Danish Film Institute lunedì 4 ottobre alle 21 viene presentato alle Giornate del Cinema Muto di Pordenone. Commedia romantica con un tocco di melodramma, ambientato durante il carnevale di Nizza, Jokeren, per il carattere internazionale degli interpreti e della troupe e per gli affascinanti paesaggi della Costa Azzurra, si può considerare un bell’esempio di collaborazione intereuropea sul finire degli anni ’20 del secolo scorso. Prodotto dalla Nordisk con l’intento di interessare l’attenzione di potenziali acquirenti per la celebre casa danese in crisi economica, Jokeren non evitò il fallimento della società che fu dichiarato a soli tre mesi dall’uscita del film, determinandone praticamente la sparizione.
Regista del film è Georg Jacoby che già abbiamo incontrato nel programma delle Giornate di quest’anno nel dramma Aberglaube nella rassegna dedicata a Ellen Richter. Nell’arco di una carriera durata quasi 47 anni Jacoby realizzò quasi 150 film di tutti i generi, commedie, musical, gialli, melodrammi. Fu anche iscritto al partito nazista e per questo nel dopoguerra gli fu impedito di lavorare per qualche anno. Fra i protagonisti di Jokeren la diva tedesca Elga Brink (moglie di Jacoby e presente in quasi tutti i film del marito tra il 1923 e il 1930), gli inglesi Henry Edwards e Miles Mander e i francesi Renée Hézibel e Gabriel Gabrio, indimenticabile Jean Valjean nei Miserabili del 1925.
Precede Jokeren la proiezione del corto At the Masquerade Ball che ci fa conoscere un’altra sceneggiatrice, Maie B. Havey di cui abbiamo pochi dati biografici ma molte informazioni sulla sua attività nel cinema americano. Sappiamo che iniziò con Griffith e che fu sotto contratto con molte case di produzione, compresa la Universal, e che utilizzò vari pseudonimi. Dopo le collaborazioni con Griffith, il suo nome compare per la prima volta nei credits in At the Masquerade Ball.
Le proiezioni del pomeriggio iniziano alle 14.30 con Lola Montez, Die Tänzerin des Königs del 1922 che tra tutti i film da lei realizzati, era il preferito di Ellen Richter. L’attrice nei due anni precedenti aveva interpretato molte donne celebri della storia europea sulla scia di una tendenza allora di moda, quella delle biografie storiche, inaugurata da Ernst Lubitsch con Madame DuBarry e Anna Bolena. Certamente in Lola Montez la fedeltà ai fatti storici è un optional; contano la trama imperniata sulle scandalose vicende della danzatrice di origine irlandese che divenne amante del re Luigi I di Baviera, la sfarzosità dei costumi, la varietà dei luoghi in cui l’azione si svolge. Viaggiare e fare film sono indissolubilmente legati nella vita e nel lavoro per Ellen Richter e per suo marito, Willi Wolff che firma la regia di Lola Montez. Stranamente il film non ebbe il successo che ci si aspettava; in compenso fu accolto molto favorevolmente dalla critica che lodò l’interpretazione della Richter, “magnifica, sensuale, seducente, bellissima, felina, demoniaca, ma anche capace di esprimere un senso di serenità” (Film Kurier).
Una rassegna alla Fondation Jérôme Seydoux-Pathé di Parigi ripropone una selezione dei film presentati a Pordenone alla 40ma edizione delle Giornate del Cinema Muto, dal 13 al 26 ottobre
La 41ma edizione delle Giornate del Cinema Muto, in programma dal 1° all’8 ottobre 2022, proporrà fra le altre cose, insieme alla già annunciata rassegna Ruritania, una sezione monografica dedicata a Norma Talmadge e, fra i nuovi restauri, il bellissimo Romance di Clarence Brown, ultimo film muto e allo stesso tempo primo film sonoro con Greta Garbo
Casanova di Alexandre Volkoff con Ivan Mosjoukine torna nella copia restaurata dalla Cinémathèque française con mezz'ora in più rispetto alla versione finora nota. E' la chiusura in bellezza delle Giornate del cinema muto che propongono anche un singolare Don Chisciotte del 1927
A Pordenone, alle Giornate del cinema muto, il ritrovamento di un'opera creduta perduta: Max Der Zirkuskönig, ultimo film di Max Linder. In rassegna anche Kentucky Pride, diretto nel 1925 da John Ford. Infine, Alberto Anile presenta il volume Alberto Sordi